
L’assessore alla mobilità Carlotta Bonvicini
di Benedetta Salsi
Carenza di organico ormai strutturale, ritardi, corse soppresse all’ultimo senza alcuna comunicazione.
E ora la strigliata del sindaco di Modena Massimo Mezzetti dalla festa dell’Unità ("noi entreremo nella Holding solo quando avranno reso l’azienda funzionante"), con la sedia del presidente Alberto Cirelli già messa a disposizione dei soci.
Assessore Carlotta Bonvicini, le eventuali dimissioni del presidente di Seta di certo sarebbero un terremoto anche sul nostro territorio. Come le valuta?
"Io penso che Cirelli abbia voluto dare il segnale di aver recepito il messaggio e di mettersi a disposizione per risolvere i problemi".
A Modena l’avvio delle scuole pare sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da noi com’è andata?
"Per noi la partenza dell’anno scolastico non è stata così tanto problematica. Ci sono stati disagi, certo, ma direi che i problemi più grandi erano già emersi nei mesi scorsi, a partire dall’evidenza della carenza di organico. Abbiamo avuto un periodo molto intenso".
A Reggio oggi mancano all’organico 40 autisti. Seta dice che li sta formando... A che punto siamo?
"Mi sembra che ci siano un po’ di autisti in formazione, Seta ha dichiarato che ad aprile 2025 il problema sarà risolto. Vedremo".
È la carenza di autisti il problema più grande di Seta nel reggiano?
"Sì. Ma direi anche lo scarso radicamento dell’azienda sul territorio. Da molto tempo abbiamo la sensazione che Reggio Emilia non sia al centro dei pensieri di Seta. Mi viene da pensare che ci siano problemi strutturali e societari che dobbiamo certamente valutare".
Tutto sommato, dunque, ritiene condivisibili le esternazioni del sindaco Mezzetti?
"Sono contenta che i problemi siano usciti e coglierei l’occasione per risolverli. Cirelli ha dimostrato anche in questa occasione di essere una persona in grado di mettersi in discussione. Ma prima di pensare a cambi di vertice è bene che i soci si riuniscano per fare il il punto sulla situazione".
Come vi ponete in merito alla futura holding che raccoglierebbe tutte le società di trasporto a livello regionale?
"Rispetto alla holding il nostro malumore era già abbastanza palese e lo abbiamo manifestato a Tper e alla Regione più volte. Loro prevedevano una holding formata dalle attuali aziende di trasporto. Ma Seta, ad esempio, ha tre bacini: Reggio, Modena e Piacenza. Noi chiediamo di avere una società operativa territoriale solo per la provincia di Reggio Emilia. E che sia radicata sul territorio".
Una richiesta che è stata recepita?
"Questa possibilità è stata aggiunta nella bozza di schema regionale, che ogni territorio dovrà assumere con delibera di giunta o di Consiglio. Noi come Comune di Reggio la accoglieremo solo quando ci sarà questa clausola e per noi sarà vincolante".
Il sindaco di Modena in realtà punta il dito più contro l’ad di Seta che verso il presidente...
"Penso che sia vero che abbiamo bisogno che le principali deleghe siano gestite in maniera diversa... "
A che cosa si riferisce?
"Ai rapporti sindacali, prima di tutto: i sindacati hanno fatto molta fatica in questi anni a parlare con l’azienda. Mi rendo conto anche che tutto nasce anche dalla straordinarietà della situazione ’tutta italiana’ di una società compartecipata al 51% dagli enti pubblici e che però ha la struttura del privato e che assegna gli appalti sulla base di gare di quel tipo. Il territorio e i sindacati, però, quando non trovano risposte chiedono conto agli enti pubblici".
E voi cosa chiedete a Seta?
"Noi chiediamo disponibilità al dialogo con i territori. Tra i problemi principali c’è la carenza di organico, è vero, ed emerge ogni volta che ad esempio proviamo a ritarare le corse, perché qualcuno quei bus li deve poi guidare. Ma credo si debba fare uno sforzo per immaginarci una società più vicina alle necessità dell’utente della contemporaneità".
Seta non ha canali social, non comunica in tempo reale con gli utenti ritardi o, peggio, soppressioni delle corse.
"A Reggio ogni lamentela passa dal Comune. Seta non ha canali social, non può dare comunicazioni in tempo reale. Ma oggi le persone si informano anche (o soprattutto) così. Sicuramente un’innovazione sarebbe auspicabile da parte della direzione. Un caso positivo in Italia? Atm a Milano".
Mancano i fondi?
"Certamente. Comprendo che abbiamo anche problemi economici. Il fondo nazionale dei trasporti è fermo a 15 anni fa. Avremmo bisogno di finanziamenti maggiori dal governo sul trasporto pubblico. Dalla bigliettazione arriva soltanto il 30% dei proventi. C’è bisogno di uno scatto culturale anche a livello nazionale. Ma la verità è che ora ci troviamo con una flotta super giovane, tutta rinnovata anche grazie al Pnrr, ma non riusciamo a fare il servizio perché non ci sono autisti. Ho scoperto che siamo tra i pochi Comuni in cui si può pagare con la carta sul bus. L’indirizzo sarebbe anche positivo, dunque. Ma abbiamo bisogno di sederci e mettere nero su bianco cosa ci si aspetta dai diversi territori".
Chi si siederà a questo tavolo?
"Reggio è rappresentata nel cda di Seta da Act, vecchia società di trasporto, con presidente Federico Parmeggiani. Act è composta da tutti gli enti locali.
Prima di tutto credo ci si debba incontrare come enti soci: quello che ha chiesto Mezzetti e chiediamo anche noi (lo stavo già anche organizzando) è un incontro tra enti con il sindaco Massari, Zanni, Parmeggiani e gli altri due sindaci e province interessate. Poi seguirà quello con i vertici di Seta".
In sintesi cosa vorreste?
"Uno scatto gestionale nel servizio e nei rapporti col territorio e con i sindacati".