
Cambio appalto pulizie in Alia Il settore in ’stato di agitazione’ "A rischio c’è il 25% dello stipendio"
Allarme tagli, scatta lo stato di agitazione: al centro il rischio di vedere gli stipendi che perdono una fetta importante, in un momento storico, peraltro, nel quale il caro vita ha riflessi pesantissimi sui bilanci familiari. Il caso è quello degli addetti alle pulizie in Alia: con il cambio di appalto, denuncia la Filcams Cgil di Firenze, "il monte ore e quindi di riflesso gli stipendi subirebbero un taglio medio del 25%". Dal 1 settembre il personale dipendente della cooperativa L’Operosa passerà alle dipendenze di Cooplat. La vicenda coinvolge circa 40 persone tra lavoratori e lavoratrici diretti, una decina solo su Empoli e il resto su Firenze (più una su Pistoia e cinque su Prato) e di una quantità di lavoratori ancora non precisata, su Prato e Pistoia, in forza ad una cooperativa in subappalto.
"Nei giorni scorsi - spiega la Filcams - la Cooplat ha comunicato ai sindacati che, avendo Alia unito i due lotti (subappalto e diretti) previsti inizialmente in un unico lotto, la stessa Cooplat si è trovata a doversi dotare di più persone di quanto preventivato. Come conseguenza, al fine di stare dentro ai costi e di far rimanere una fonte di guadagno, Cooplat ha comunicato alle parti sociali un taglio medio del 25% delle ore di lavoro mensili per ogni singolo lavoratore o singola lavoratrice. I quali, a fine mese, si troveranno uno stipendio ridotto di un quarto rispetto all’attuale". Come reazione è stato indetto lo stato di agitazione. "È inaccettabile che, a causa del committente che molto probabilmente ha commesso un errore di calcolo, ci debbano rimettere i lavoratori e le lavoratrici - spiega Umberto Marchi della Filcams, che chiede ad Alia di riaprire la discussione con Cooplat -. Qui infatti siamo in una vicenda di cui ormai tanto si parla e che il governo ancora deve risolvere, cioè la proposta di salario minimo di 9 euro l’ora. Nel caso specifico si tratta di una cifra inferiore, visto che attualmente lavoratori e lavoratrici in questione prendono 7,50 euro lordi l’ora". "Come possiamo firmare un accordo del genere? – aggiungono dal sindacato – A queste cifre, con in più un taglio del 25% sull’attuale monte ore mensili, i lavoratori e le lavoratrici, in maggioranza part-time, non riescono ad arrivare a fine mese". Se le cose non cambiano "lo stato di agitazione indetto si trasformerà in scioperi".