REDAZIONE EMPOLI

Calciatore picchiato dopo la partita "Il responsabile sarà sospeso"

Il presidente del Cobra Kai: "Prendiamo le distanze da quanto è successo"

Calciatore picchiato dopo la partita "Il responsabile sarà sospeso"

"Non ci sono parole. Vergognoso. Una aggressione inqualificabile e soprattutto di una vigliaccheria inaudita. Come amministrazione comunale e come comunità montaionese tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Maurizio Mitra, cui va un grande in bocca al lupo per un pronto ritorno in forma". Così il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi (in foto), commenta l’aggressione subìta dal calciatore dell’Aurora Montaione domenica scorsa.

"Ho inviato una mail al presidente della società sportiva Cobra Kai – scrive Pomponi sui social – in quanto, da una prima ricostruzione, gli autori del gesto sembrerebbero (il condizionale è d’obbligo) tesserati della squadra che domenica è stata ospitata a Montaione. Ho fatto presente che simili episodi non fanno parte della nostra storia sportiva e chi si macchia di questi gesti, oltre a essere punito, non dovrebbe fare parte del mondo sportivo. Un evento così è una ferita per una comunità intera e ho chiesto che la dirigenza del Cobra Kai collabori all’individuazione dei responsabili, prenda le distanze dall’accaduto e lo condanni senza ambiguità". Lo stesso presidente del Cobra Kai, Andrew Hamza Evans ha rimarcato la presa di posizione della società: "Prendiamo le distanze da quanto è successo e confermiamo che il colpevole sarà sospeso dall’attività, ma non abbandonato. Abbiamo infatti intenzione di intraprendere con lui un certo tipo di percorso perché le persone sbagliano, ma a mio avviso la forza di una società è quella di dare una seconda possibilità". Quasi 36enne Evans veste ancora gli scarpini ed era in campo pure domenica scorsa a Montaione: "Quando io e altri quattro ragazzi siamo usciti dallo spogliatoio era già successo e ci è stato raccontato dai dirigenti del Montaione – spiega Evans – tanto che personalmente avrei voluto scusarmi subito con il ragazzo aggredito e sincerarmi delle sue condizioni, ma mi è stato detto che era meglio evitare visto che in quel momento era piuttosto alterato. Da parte nostra, come detto, siamo poi risaliti al colpevole, ma la versione dei miei ragazzi è leggermente diversa da quella raccontata". E ancora: "Sono stati giorni difficili, gli ultimi, anche perché noi siamo un gruppo di ragazzi giovani che si autogestisce e non abbiamo mai avuto a che fare con situazioni del genere – conclude – tra l’altro come società abbiamo sempre partecipato a tornei o iniziative contro la violenza e a maggior ragione adesso, abbiamo intenzione di promuovere molte altre attività per sensibilizzare i nostri tesserati".

Simone Cioni