REDAZIONE EMPOLI

Botteghe storiche. Ecco il regolamento per la salvaguardia. Il via libera è bipartisan

Maggioranza e opposizione unite nella tutela dei negozi più longevi. Verrà istituito un albo: ecco come ottenere la certificazione. Il requisito? Quarant’anni di attività senza cambi al timone.

Botteghe storiche. Ecco il regolamento per la salvaguardia. Il via libera è bipartisan

Maggioranza e opposizione unite. Per una volta concordi nell’approvazione del regolamento a tutela delle botteghe storiche empolesi. La delibera è stata discussa e approvata all’unanimità nell’ultima seduta consiliare. "Grazie alla presentazione di una mozione su questo tema del gruppo Fratelli d’Italia – commenta Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale –, abbiamo approvato tutti insieme, un vero regolamento che intende promuovere e sostenere quelle attività commerciali, di somministrazione alimenti e bevande e quelle imprese artigiane che sono radicate nel territorio da almeno 40 anni, che hanno intrinseco un valore storico e culturale, fregiandosi così del titolo di ‘Bottega storica empolese’. È un grande risultato per tutta la città". Con questo regolamento il Comune intende promuovere e sostenere, le botteghe che presentino un intrinseco valore storico e culturale e una radicata tradizione nel tessuto urbano. Per ottenere il titolo di bottega storica, le attività dovranno presentare domanda su modello predisposto dal Comune. L’albo sarà consultabile sul sito internet del Comune stesso. L’elenco finale conterrà i negozi considerati come bene di interesse comunitario, in quanto parte del patrimonio della città e, come tali, riconosciuti meritevoli di particolare tutela. Il titolo di bottega storica può essere riconosciuto solo per motivi di anzianità, al raggiungimento dei 40 anni di attività nello stesso locale, senza passaggi di proprietà.

"L’adozione del regolamento a tutela delle botteghe storiche è il risultato di una mozione mia e dei colleghi del gruppo consiliare presentata il 27 gennaio 2020 – spiega Andrea Poggianti, capogruppo FdI in consiglio comunale –. Ci sono voluti quattro anni di lavoro ma alla fine ci siamo riusciti rispettando l’intento di tutelare le proprie specificità valorizzando come patrimonio storico le botteghe, sia nel centro città sia nelle frazioni, di esistenza pluridecennale". Poggianti spiega la genesi della mozione: "L’idea all’origine del regolamento è stata quella di preservare il piccolo commercio storicamente presente sul territorio che si distingue per la tipologia di merce venduta, lontana dai prodotti tutti uguali e livellati per il consumo di massa, ed espressione dell’artigianato locale prima che la globalizzazione potesse farli scomparire per sempre". Rispetto alla mozione originaria che ha visto Poggianti primo firmatario è stato accolto il requisito della pluriennalità che è stato specificato in quarantennale (anche con passaggio intergenerazionale) ma non la proposta di sgravi fiscali a favore di queste attività, eliminati nel regolamento finale approvato dal Comune.

"È un peccato che non sia stata accolta dalla giunta Barnini la richiesta degli sgravi, sicuramente sarebbe stato un incentivo in più per questa tipologia di esercizi – conclude Poggianti –. Sono comunque orgoglioso di essere riuscito nel mio intento di ottenere un regolamento che proteggesse e promuovesse in un circuito turistico pubblicitario il piccolo commercio di qualità, cosa che in tutti questi anni il governo Pd non è mai riuscito a compiere, anzi ha attuato scelte che hanno favorito la concentrazione di kebab e minimarket etnici che niente hanno a che fare con il nostro commercio".