
Sul caso indagano i carabinieri (foto Ansa)
Empoli, 26 febbraio 2024 – L’eco della notizia della collaboratrice scolastica di 51 anni aggredita all’interno di un edificio scolastico di Empoli mentre stava svolgendo il proprio lavoro in orario di servizio serale non è certo destinata a spegnersi, anzi: i sindacati si sono già messi in trincea e puntano il dito contro carenza di personale scolastico e livello di sicurezza dei plessi. Alle voci di grande preoccupazione si è aggiunta quella di Cristiano Di Donna, segretario della Uil scuola Firenze. "Il problema della sorveglianza dei plessi scolastici sta diventando enorme – afferma Di Donna in una nota ufficiale – le persone a lavorare sono sempre meno e spesso ci si trova in situazioni dove c’è un solo collaboratore scolastico in un edificio su più piani".
Collaboratore che – aggiunge il segretario Uil – oltre a svolgere le mansioni del suo profilo professionale deve altresì "garantire la sicurezza dei materiali scolastici, dell’edificio e degli occupanti". Di Donna riassume i fatti: lunedì scorso attorno alle 18.45 alla scuola dove durante la settimana si svolgono corsi serali per adulti, entrano due giovani (che non frequentano il centro) che cercano di raggiungere il piano superiore. La collaboratrice li ferma e li invita ad uscire. Estranei senza alcuna autorizzazione non possono entrare nelle scuole. Esito: la donna viene colpita. Poi i due fuggono, mentre lei grida e chiede aiuto. Chiama il 112.
Intanto al piano dove si è consumata l’aggressione si precipitano docenti in quel momento impegnati ai piani superiori, arrivano rapidamente i carabinieri, la collaboratrice ha bisogno di cure ospedaliere. Una prima prognosi parla di cinque giorni. Detto questo, Di Donna spiega anche che più volte è stato chiesto di aumentare il numero di collaboratori scolastici da assegnare nei vari istituti della provincia di Firenze. "Le persone attualmente in servizio sono poche – spiega – e gli organici previsti sono insufficienti per gestire l’enorme carico di lavoro".
Il segretario Uil estende la riflessione riguardo le aggressioni nelle scuole e negli ospedali. "I lavoratori spesso si trovano soli in prima linea a fronteggiare un declino sociale in costante aumento – chiude –. Forse manca la volontà politica di rafforzare i servizi essenziali investendo nel sistema pubblico. Inclusione, formazione e crescita della singola persona possono avvenire soltanto se si investe in capitale umano". Occorre, in sintesi, secondo Di Donna, un cambio di passo per "realizzare un percorso di istruzione, basta volerlo".