Rischio veleni nella falda. Arpat, centralino bollente: boom di chiamate

Rischio veleni nella falda: in un solo giorno oltre 30 richieste di controllo da parte dei cittadini. Partono già i primi campionamenti

Tecnici Arpat (foto di archivio)

Tecnici Arpat (foto di archivio)

Empoli, 23 aprile 2021 - Un po’ tecnici e un po’ psicologi tra una chiamata e l’altra con il telefono che non smette di squillare. «Sì, pronto. Lei dove abita? Ok, non si preoccupi. Mandiamo una squadra a controllare il suo pozzo». Poi un’altra telefonata e così via. Il centralino dell’Arpat è bollente. Ieri mattina, nel giorno del debutto per il numero verde 800 800400, sono state almeno una trentina le telefonate di chi abita vicino al quinto lotto della strada regionale 429 dove, secondo quanto emerso dall’operazione dell’Antimafia di Firenze, sarebbero state sotterrate ottomila tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dal distretto conciario.

«In realtà il telefono ha iniziato a squillare già nei giorni scorsi, in tanti ci hanno scritto anche per mail – spiega una delle operatrici di Arpat – Non c’è eccessivo allarmismo, ma un po’ di preoccupazione sì e noi dobbiamo anche tranquillizzare i cittadini». Telefonata, appuntamento e subito le analisi. Non c’è tempo da perdere. I primi campionamenti sono già stati effettuati ieri pomeriggio con una squadra di tecnici in azione in via Pian Grande, nella frazione di Molin Nuovo. «Per noi è un lavoro fuori orario, un impegno straordinario come ci ha chiesto la Regione – continua l’operatrice Arpat – Non nascondo che c’è un po’ di stress perché le situazioni da gestire sono tante». Stress che si tocca con mano anche ascoltando le parole dei cittadini. «Salve, io abito a Certaldo e ho un pozzo nel mio terreno. Cosa devo fare?», chiede un signore. Per lui il consiglio è di sentire il Comune perché in questa fase le analisi sono previste solo per chi abita fra ponte di Candido a Empoli e la rotonda che si trova all’incrocio con via Samminiatese a Belvedere, nel comune di Castelfiorentino. Tutti gli altri devono pazientare. Nel frattempo arriva un’altra telefonata: «Senta, ma la mia acqua è sicura? Posso annaffiare l’orto? Quanto tempo ci vorrà per sapere se il pozzo è inquinato?». Domande che cadono nel vuoto senza dare risposta. Perché gli operatori Arpat non hanno gli strumenti per dare spiegazioni. «Noi ci occupiamo solo di prendere in carico la richiesta, poi tramite il dipartimento di Empoli fissiamo gli appuntamenti – spiega ancora l’operatrice – I tecnici prelevano dei campioni e li analizzano. Il risultato finale è un valore. Ma la valutazione di questo risultato spetta poi all’Asl e al Comune». Tra i tanti interrogativi anche chi chiede con una certa ansia «Quanto mi costano queste analisi?». La risposta in questo caso è facile: «Niente». Il servizio è gratuito. Già, perché la salute non ha prezzo.