"Allarme siccità, necessario costruire nuovi invasi"

Secondo uno studio di Coldiretti, in Italia ogni anno viene meno l’89% di acqua piovana. E tra gli effetti del gran caldo c’è anche l’emergenza siccità, che sul nostro territorio – come nel resto della Toscana – sta causando danni importanti alle coltivazioni. Nei giorni scorsi, sempre Coldiretti denunciava "la mancanza dell’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a repentaglio le produzioni in buona parte della regione, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Per salvare le coltivazioni – diceva il presidente regionale Fabrizio Filippi – laddove è possibile, si sta ricorrendo all’irrigazione di soccorso attingendo dai pozzi o attraverso le botti. Senza un sistema di irrigazione consortile diffuso ed organizzato, che oggi copre appena il 9 per cento dei campi coltivati, ed una intelligente distribuzione di invasi ad impatto zero la nostra agricoltura è destinata a perdere competitività. Dobbiamo essere pronti alle sfide che i cambiamenti climatici ci imporranno evitando sprechi, recuperando tutta l’acqua piovana possibile e applicando con rigore le tecniche dell’agricoltura di precisione per salvaguardare le falde".

L’assenza di infrastrutture e invasi rappresenta un problema anche sul nostro territorio ed in particolare ad Empoli. Per questo, tramite il consorzio di bonifica, è stato presentato un progetto per l’area di Arnovecchio, dove potranno essere realizzate delle vasche di laminazione, ovvero serbatoi di stoccaggio delle acque piovane. In questo modo gli agricoltori della zona si troverebbero a disporre di un approvvigionamento continuo e costante, potendo decidere qualsiasi tipo di coltura praticare senza dover più legare la loro

produzione alla stagionalità delle piogge.