CASTELFIORENTINO Riprende la stagione 20222023 al Teatro C’Art di Castelfiorentino, dove domani sera alle ore 21 andrà in scena uno dei cavalli di battaglia di C’Art, "Rosa" di e con Teresa Bruno, fondatrice della compagnia, con la regia di André Casaca. Lo spettacolo, che ha debuttato nel 2012, ancora oggi gira il territorio nazionale ed internazionale con la sua comicità poetica, provocatoria e divertente. Teresa Bruno è direttrice organizzativa del Teatro C’art e da anni lavora allo studio della comicità al femminile, organizzando workshop internazionali e webinar dedicati. Nel suo “Rosa“ mette in scena il lato maschile e il lato femminile, due aspetti differenti di un unico corpo. Una donna clown. Sola. O forse no? "Ho conosciuto e sviluppato la mia identità comica e gestuale di clown con i capelli raccolti in una cuffia e abiti che annullavano le mie forme femminili per restare in contatto con il mio istinto in modo neutro, privo di pregiudizio, intimo – spiega Teresa Bruno – "Rosa" rappresenta il momento del mio percorso in cui nuove parti di me hanno indossato un naso rosso e si sono mostrate, fino a scoprire come una donna clown possa transitare con il suo corpo e il suo sguardo puro e giocoso attraverso il genere: l’esplorazione del maschile, e di ciò che idealmente è associato a quell’universo, la delicatezza della trasformazione, la forza femminile del fiore che sboccia ed infine la liberazione di ogni mia natura attraverso la potenza della voce e della danza flamenca". Teresa Bruno indica poi cosa dovrà aspettarsi il pubblico. "Una serie di gag comiche, da cui emerge il lato buffo e allo stesso tempo delicato dell’essere umano. Uno show dove il ritmo è il tappeto sopra il quale scorrono i desideri della protagonista, intriso di un linguaggio non verbale, un grammelot, che parla a tutti. Rosa gioca con il suo corpo a 360 gradi, alterna scivolate e cadute clownesche a spruzzi e a urli di voce in varie lingue, passi di flamenco imbizzarriti a equilibri precari, e poi improvvisazioni e poesia, il tutto all’ombra di un attaccapanni gigante, a cui sono appese le strampalate idee di una donna. Rosa arriva in punta di piedi e se ne va lasciando un vuoto enorme, perché la voglia che il gioco non finisca mai".