A difesa dell’ambiente. Nuova antenna di 36 metri. Secco "no" del Comune. Al via una raccolta firme

Battaglia contro il ripetitore vicino ai paesi di San Quirico e San Pancrazio. Il sindaco Alessio Mugnaini: "Chiediamo al Governo di rivedere la decisione". La compagnia di telefonia è pronta a rielaborare il progetto in alcuni punti.

A difesa dell’ambiente. Nuova antenna di 36 metri. Secco "no" del Comune. Al via una raccolta firme

A difesa dell’ambiente. Nuova antenna di 36 metri. Secco "no" del Comune. Al via una raccolta firme

Nel Chianti in questa primavera, oltre ai fiori, a ’sbocciare’ è anche una battaglia ambientale sulle antenne per la telefonia mobile. Siamo a Montespertoli, e di colpo sembra di tornare al clima anni Novanta. C’è da bilanciare efficienza dei servizi e, in questo caso, più che le emissioni la tutela dell’ambiente stesso. Per la precisione, siamo nelle frazioni di San Quirico e San Pancrazio. Il primo è un paese moderno su un incantevole crinale. Sul medesimo crinale, poco più a sud addentro alla zona chiantigiana in condominio con San Casciano, troviamo un piccolo gioiello del medioevo ovvero proprio San Pancrazio (con anche insediamenti recenti).

Bene, vicino a questi paesi un’importante compagnia di telefonia vorrebbe installare un ripetitore. E’ stata convocata la conferenza dei servizi. Il Comune ha espresso un secco "no" almeno per com’è oggi il progetto. Il sindaco Alessio Mugnaini non ci sta. Anche perché dagli atti si è accorto che si tratterebbe di un’antenna di 36 metri, vicino al campo sportivo di San Quirico. "Si reputa necessario esprimere contrarietà in ordine paesaggistico e ambientale – si legge nel documento del Comune relativo alla conferenza –. Tra gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale c’è quello di sviluppare e tutelare il sistema paesaggistico di Montespertoli, obiettivi che risulterebbero fortemente compromessi dal progetto in oggetto, vista la collocazione sommitale e l’altezza che la nuova struttura avrebbe. Nessuna struttura in quella zona ha infatti un’altezza del genere e l’opera risulterebbe visibile dal crinale di San Casciano (zona sottoposta a vincolo paesaggistico) e da quello di Poppiano (centro storico vincolato e tutelato dal Piano Strutturale Comunale)".

"Per questo il Comune reputa inammissibile un intervento con un altezza del genere in tale contesto, chiede quindi un abbassamento delle altezze che siano prodotti rendering e fotoinserimenti puntuali (anche dai crinali) in modo da poter capire il reale impatto che questa opera ha sul paesaggio". In altre parole: no a una ‘torre’ del genere. "Inoltre – prosegue il verbale – si evidenzia che la collocazione a ridosso di un impianto sportivo ne pregiudica qualsiasi ampliamento e miglioria da realizzare nei prossimi anni".

Mugnaini poi afferma: "Abbiamo anche lanciato una raccolta firme pubblica per chiedere al Governo di rivedere questa decisione e considerare l’impatto ambientale e paesaggistico di cose del genere, spero che i cittadini firmino in molti. Il Governo ha in sostanza definito queste antenne come di interesse pubblico strategico, va in deroga a qualsiasi norma e bypassa i comuni che sono costretti a fare solo i passacarte, il Comune di Montespertoli ha già richiesto integrazioni paesaggistiche e spostamento delle aree individuate ma sappiamo che tutti i comuni che si sono opposti negli scorsi mesi hanno perso. Per noi è importante cercare di tutelare i nostri borghi e il nostro paesaggio e ci batteremo per questo fino alla fine". La zona prescelta per la ‘torre’ di 36 metri per la telefonia è il bellissimo crinale tra le valli di Pesa e Virginio. Se San Quirico è un paese moderno, in un contesto paesaggistico comunque di prim’ordine, il resto del crinale è cosparso di borghi storici e ville rinascimentali: Poppiano, con il castello, patria di Francesco Guicciardini, poi Lucignano, San Pancrazio con l’antica pieve preromanica del X secolo e la canonica decorata dalla nobile famiglia Cavalcanti, un gioiello del Rinascimento in ambiente rurale, ma noto a tutti gli appassionati d’arte. E ancora le ville verso Salivolpe. C’è da dire che, in sede di richiesta, la compagnia telefonica - anche in seguito ad alcune prescrizioni dell’Arpat - si è detta ufficialmente pronta a rivedere i punti del progetto più dibattuti.

Andrea Ciappi