
Ivan è scappato dalla guerra in Ucraina ad appena 14 anni. Ha salutato la madre e il babbo impegnato a combattere al fronte con l’angoscia e il dolore di chi ha dovuto lasciare la famiglia, gli amici e la sua terra per mettersi in salvo. È arrivato a Castelfiorentino, ospite dagli zii, portandosi dietro una ferita enorme. Ivan non parla l’italiano, ma ha una grande passione: il judo, che praticava anche a Kharkiv. E così tutte le mattine va a scuola e il pomeriggio si allena alla Judo Kodokan Empoli. E qui coltiva i valori dello sport, come l’amicizia, il rispetto, la cultura della pace. Principi sani che vanno ben oltre le imprese sportive.
"Lo abbiamo adottato come un figlio con un affetto particolare – racconta il suo maestro, Alessandro Di Clemente –. Per lui sono stati mesi davvero difficili e noi gli abbiamo dato un grande supporto". Così Ivan riesce a distrarsi un po’, si allena con grande intensità e si concentra sul judo trascorrendo del tempo con il coach e i nuovi compagni che lo aiutano a non pensare a una guerra che continua a seminare morte e distruzione. Per lui non è facile tenere il ritmo dei compagni, tra l’ostacolo della lingua e l’inevitabile spaesamento dei primi mesi. Ma Ivan non demorde, vuole lottare e vuole vincere. La sua motivazione è grande e i suoi nuovi compagni di judo gli stanno vicino nei momenti di sconforto e lo spronano a non mollare. Dopo pochi mesi, Ivan riesce a partecipare ad alcune competizioni agonistiche e si toglie persino la soddisfazione di salire sul podio in più di una occasione. "Ma la vittoria più grande di Ivan è stata diventare a tutti gli effetti un membro della famiglia del Judo Kodokan Empoli", racconta ancora il suo maestro. Dopo un anno dal suo arrivo, Ivan torna a Kharkiv, dove la situazione migliora pur restando critica. Ritrova la sua famiglia e continua a coltivare la sua passione per il judo, senza mai dimenticare quel fortissimo legame che si è ormai creato con la Judo Kodokan Empoli. "Ci sentiamo due o tre volte alla settimana – riprende il maestro –. Mi manda i video degli allenamenti e mi aggiorna sulle sue vittorie". E negli ultimi giorni per la società empolese è arrivato un regalo speciale dall’Ucraina: è una bandiera giallo e blu con una dedica del babbo di Ivan, in un giorno fondamentale: quello della liberazione del villaggio di Obuchiv dalle forze russe.