Rallenta l'inflazione in Toscana, ma fare la spesa costa quasi 680 euro in più l'anno

Nella regione a novembre l'inflazione annua è al 12%, superiore alla media nazionale che resta stabile all'11,8%

Inflazione (Ansa)

Inflazione (Ansa)

Firenze, 28 dicembre 2022 – Rallenta l'inflazione in Toscana, dove però si mantiene sopra la media nazionale. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta infatti a livello nazionale dell'11,8%, come nel mese precedente, rimanendo a livelli che non si vedevano da marzo 1984. Nella nostra regione l'inflazione scende dal 12,4% di ottobre al 12% di novembre.. E' al 12% anche a Firenze, nono capoluogo di regione per rincari, dopo Catania (15,3%), Palermo (14,7%), Messina (13,8%), Genova e Ravenna (entrambe al 13,5%), Bologna (13,1%), Modena (13%), Perugia (12,9%).

La situazione nelle province toscane Come evidenzia Coldiretti Toscana, l'inflazione rallenta ma non in tutte le province. I livelli più alti si registrano a Pistoia (13%) e Grosseto (12,7%), i più bassi a Livorno (11,4%) e Lucca (11,3%). Il tasso d’inflazione generale scende a novembre in quattro province, Lucca, Pisa, Arezzo e Siena ma cresce ancora rispetto al mese prima a Massa Carrara, Pistoia, Livorno, Firenze e resta stabile a Grosseto. Per quanto riguarda nello specifico i prezzi dei prodotti alimentari, questi crescono ad un livello più elevato della media toscana: +14% contro il +12%. La spesa risulta più cara a Grosseto (16,2%), Pistoia (16,1%) e Massa Carrara (15,7%) con le verdure in aumento del 14,8% e la frutta del 6,9%.

“Ogni famiglia toscana – commenta Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – subirà un aggravio di 674 euro l'anno solo per acquistare pane, latte, verdure, carne e formaggi. Incrementi che hanno condizionato inevitabilmente anche le festività dei toscani differenziando notevolmente la loro capacità di spesa per mettere in tavola pranzi e cene e che hanno aggravato la situazione economica di molti nuclei in una regione dove oltre 100 mila famiglie si trovano in condizione di povertà relativa. E’ però ancora presto per capire se la rotta si sia effettivamente invertita e se questo trend sarà duraturo ed omogeneo nei prossimi mesi”.

Otto toscani su dieci a caccia del risparmio L’inflazione ha costretto molti toscani, 8 su 10 (81%), evidenzia l'indagine Coldiretti e Censis, a prendere l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. Cambiano anche i luoghi della spesa, con il 72% dei toscani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa Coldiretti Toscana – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto, che devono seguire regole precise, ai buoni spesa.