Pensioni in pagamento il 2 maggio. Ecco le trattenute fiscali del mese

Dall'importo dell'assegno saranno prelevati gli acconti Irpef e addizionale comunale oltre alle addizionali regionali e comunali relative al 2022

Inps, pensioni in pagamento il 2 maggio

Inps, pensioni in pagamento il 2 maggio

Firenze, 27 aprile 2023 – Il prossimo mese le pensioni saranno pagate il 2 maggio. Lo fa sapere l'Inps, che erogherà l’assegno a oltre un milione di pensionati toscani. Questo mese la pensione sarà più leggera. Dall'importo di maggio saranno prelevati gli acconti Irpef e addizionale comunale, e le addizionali regionali e comunali relative all’anno di imposta 2022. Queste ultime vengono infatti calcolate in undici rate nell'anno successivo a quello a cui si riferiscono (si tratta quindi della quarta rata). Non subiscono invece le trattenute fiscali le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni, quali la detassazione per residenza estera o le vittime del terrorismo.

Conguaglio anno di imposta 2022

Entro il 28 febbraio 2023 l'Inps, in qualità di sostituto d'imposta dei titolari dei trattamenti pensionistici, ha effettuato le operazioni di verifica tra l’ammontare delle ritenute applicate e l’imposta effettivamente dovuta per l'anno 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti. Per questo nella pensione ci possono essere conguagli a debito o a credito. Quelli a credito sono pagati direttamente sulla pensione, mentre per quelli a debito sono due le modalità. In caso di pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18mila euro e debito Irpef di importo superiore a 100 euro l'istituto di previdenza procede a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo. Il recupero può essere effettuato al massimo in undici rate. Se invece il pensionato percepisce più di 18mila euro l'anno o anche inferiore a 18mila euro ma con debito Irpef che non arriva a 100 euro il debito d’imposta è viene direttamente sulle prestazioni in pagamento a partire dal mese di marzo 2023. Poiché non è prevista alcuna rateizzazione si procede al recupero di quanto dovuto in unica soluzione. Nel caso in cui la pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, si continua il prelievo anche nelle mensilità successive, fino al recupero totale.

Tutti i pensionati che, a seguito dell’applicazione del conguaglio a debito abbiano subito la riduzione o l’azzeramento della pensione, possono consultare il dettaglio delle operazioni di calcolo accedendo al servizio MyInps o al cedolino di pensione, visualizzando la sezione dedicata ai conguagli Irpef, dove sono riportati l’imponibile complessivo, l’imposta dovuta, quella effettivamente pagata e l’eventuale residuo debito da trattenere. Le somme conguagliate saranno inserite nella Certificazione Unica 2023.