Pagamenti con il Pos ovunque. Ma è caos sulle commissioni

Da luglio professionisti e commercianti devono accettare la moneta elettronica. Multe salate per chi si rifiuta: 30 euro fissi oltre al 4% del valore della spesa

Firenze, 22 agosto 2022 - Dal 1 luglio scorso sono scattate le multe per commercianti e professionisti che rifiutano i pagamenti con il Pos. Quasi tutte le attività si sono attrezzate da tempo per i pagamenti elettronici: l’obbligo del Pos è in vigore dal 2014 e le sanzioni sarebbero dovute comunque partire a gennaio 2023.

Non mancano però le proteste per l’obbligo esteso praticamente a tutti – dagli architetti agli ambulanti – soprattutto a causa delle commissioni applicate dalle banche. "Il problema è che non esiste una norma che regolamenti le commissioni. Queste dipendono dal contratto che si ha con il gestore del Pos.

Nexi, ad esempio – spiega Matteo Dell’Innocenti, presidente della Commissione fiscalità e contenzioso dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Pisa – fino al 31 dicembre 2022 non applica commissioni per le transazioni sotto i 10 euro ma, ribadisco, non per tutte le compagnie è così".

Anche se si prende un caffè da un euro, l’esercente è obbligato ad accettare il pagamento con uno strumento elettronico. Non solo quindi i classici bancomat o carta di credito, ma anche i più innovativi Paypal, Satispay, Google Pay e simili.

"Se si rifiuta – specifica Dell’Innocenti – scatta la multa fissa da 30 euro, più quella variabile del 4% sull’importo della transazione. Che per un caffè ha poco impatto ma non se, per esempio, devo saldare con mille euro il dentista, che in totale, tra quota fissa e variabile, pagherebbe una sanzione di 70 euro".

C’è un solo caso in cui è possibile rifiutare un pagamento elettronico: l’impossibilità tecnica. "Non è però chiaro come debba essere dimostrata. La norma dice che l’impossibilità di accettare il pagamento elettronico deve essere dimostrata in maniera oggettiva. Un caso potrebbe essere quello di un ambulante che si trova su una spiaggia remota dove non c’è segnale telefonico che consenta la connessione internet". Ma chi farà la multa? "Ufficiali e agenti di Polizia giudiziaria, nello specifico si suppone che saranno di competenza di Guardia di finanza e Polizia municipale, ma solo a seguito di segnalazione da parte del cliente che si è visto rifiutare il pagamento", risponde l’esperto.

Dopo che la Guardia di finanza o gli agenti della Municipale hanno fatto l’accertamento e una volta terminata l’istruttoria, la trasmettono al prefetto, il quale adotta l’ordinanza di ingiunzione, che può essere impugnata da parte dell’esercente e che prevede appunto l’applicazione delle sanzioni.

"La Guardia di finanza ha recentemente chiarito che provvederà ad inserire tutte le multe verificate nel proprio software Ares. Probabilmente - conclude Dell’Innocenti - per tenerne traccia, individuare chi per diverse volte non ha accettato pagamenti elettronici e sottoporlo a più approfonditi accertamenti".

Monica Pieraccini