MONICA PIERACCINI
Economia

Il lavoro c’è, il personale è fantasma. "Bisogna imparare i mestieri"

L’analisi di Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis: "Non pensiamo solo al digitale"

Firenze, 19 maggio 2024 – Si è chiuso ieri a Firenze il Festival del lavoro, al quale ha partecipato anche Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis, unica agenzia quotata in Borsa, con un fatturato di quasi 900 m ilioni di euro, e presidente di Assosomm, l’associazione italiana delle agenzie per il lavoro. Durante il festival, oltre a riflettere sul futuro del lavoro, è emerso un tema cruciale: la crescente difficoltà delle aziende nel reperire personale qualificato. In Toscana, da qui a luglio, secondo quanto rileva il rapporto del sistema Excelsior, le imprese hanno programmato quasi 108mila assunzioni, ma molti dei posti, un po’ meno della metà, resteranno vacanti.

"Come Openjobmetis – spiega Rasizza – contiamo ogni settimana 5mila posizioni aperte inevase. C’è tanta tanta necessità di lavoratori. L’abbiamo fatto presente anche al governo, al quale avevamo chiesto un decreto flussi bis dedicato alle agenzie del lavoro, ma purtroppo non c’è stato concesso".

Perché non si trova personale?

"Perché bisogna tornare al passato, a quelli che una volta si chiamavano mestieri. Le aziende cercano infatti manodopera specializzata. In Toscana la manifattura, la moda, l’artigianalità offrono lavori, mestieri dunque, che spesso i nostri giovani non vogliono fare. Una modellista, ad esempio, oggi è pagata a peso d’oro. Un tornitore può arrivare a guadagnare 3.500 euro al mese. Il problema è che si deve aver voglia di imparare a fare questi mestieri. Tutti si sono buttati sul digitale, sull’intelligenza artificiale. Certo, nei prossimi anni ci saranno figure professionali nuove che si occuperanno di quel mondo, ma noi compreremo sempre borse o una bella cintura e indosseremo scarpe. Prodotti che non farà certo l’intelligenza artificiale, ma continueranno a farle le mani sapienti dei nostri artigiani".

Questa mancanza di candidati non ha a che fare anche con le modalità di selezione delle aziende?

"Le aziende ancora non hanno capito che bisogna prepararsi al cambiamento. Non possono cominciare a cercare una persona un mese prima che uno dei loro dipendenti vada in pensione. E devono imparare a rivolgersi a professionisti, come le agenzie del lavoro".

Tema sicurezza. In Toscana ci sono stati tanti incidenti mortali. Cosa si può fare?

"Gli ispettori del lavoro sono molti meno di quelli che dovrebbero essere ed esiste, per esempio nella moda, il problema delle condizioni di lavoro imposte ai terzisti sui quali si dovrebbe concentrare l’attenzione. Qualche tempo fa è scoppiato il caso degli operai sfruttati per le lavorazioni in subappalto di Armani, ma la questione sembra già essere caduta nell’oblio mediatico".