Firenze, 19 settembre 2022 – Curiosi, interessati, con la voglia di lavorare. Ai giovani non interessa il reddito di cittadinanza e non è per questo che molte aziende non trovano personale. Tra gli stand della Fiera toscana del lavoro, in corso di svolgimento alla Fortezza da Basso di Firenze, è questo che spiegano un po' tutti: candidati, aziende, operatori dei centri per l'impiego.
“Forse, quello che un po' manca sono le competenze”, prova a spiegare Biancangela Fabbri, consulente di Eures Pistoia. “Per esempio le lingue. Inoltre, i nostri giovani vivono spesso con i genitori e anche quando non ci vivono non sono autonomi. E questo li fa essere meno intraprendenti. Oggi, dopo la pandemia, i ragazzi e le ragazze vogliono avere molte garanzie, questo sì. Ma sono curiosi e interessati. L'entusiasmo è grande”. “"Dopo il diploma - prosegue Fabbri – i giovani vogliono fare i loro sei mesi all'estero. Ma non è una fuga, come accadeva prima della Brexit, quando tutti volevano andare a Londra. E' invece un'opportunità che arricchisce il curriculum e permette di trovare lavoro più facilmente se e quando si rientra in Italia”.
“A questa fiera stiamo notando una buona affluenza e interesse da parte dei candidati nella ricerca di lavoro”, afferma Alessandro Fenili, della Matec Industries di Massa Carrara, azienda metalmeccanica che è in cerca di diverse figure, soprattutto disegnatori 2D e 3D, project manager e amministrativi. “Non è facile, però, trovare persone formate nei ruoli specifici che stiamo cercando. I candidati hanno spesso una formazione generica e questo forse è il grosso limite”.
Anche i giovani (e non) che sono alla fiera della Fortezza da Basso per trovare un'occupazione, non sono d'accordo con chi sostiene che, se le aziende non trovano personale, è perché si preferisce il reddito di cittadinanza al lavoro. “E' proprio il contrario – fa presente Vittoria Nassi, studentessa di storia dell'arte dell'Università di Pisa, che ha appena concluso un colloquio con il Four Seasons di Firenze. “I giovani hanno tanta voglia di lavorare, o almeno è quello che percepisco io stando insieme ai miei coetanei”.