Natale 2021 in chiaroscuro per l'economia toscana

Bene l'export, che a giugno 2021 ha superato i 10 miliardi di euro, in ripresa le assunzioni, ma a preoccupare le aziende è l'aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime

Natale a rischio per gli alberghi eventi: la crisi energetica mette in dubbio le aperture

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Firenze, 16 novembre 2021 – Un anno che si chiuderà tra luci e ombre per l'economia toscana. Cauto ottimismo tra le aziende che vedono ottime performance dal punto di vista delle esportazioni, ma che sono preoccupate per l'aumento generalizzato delle materie prime, che non sembra arrestarsi. «L'impennata dei prezzi – spiega Massimo Guasconi, presidente di Unioncamere Toscana e della Camera di commercio di Arezzo e Siena – mette in difficoltà le imprese toscane, che non riescono nemmeno a fare i preventivi ai clienti. Non sanno infatti quali saranno gli andamenti dei prezzi delle materie prime, che variano di giorno in giorno, né se le stesse saranno reperibili”. “Questo inciderà anche sulla fine anno, insieme all'aumento dei costi energetici, e avrà conseguenze sicuramente sulla propensione ai consumi delle famiglie nel periodo natalizio”.

Se queste sono le ombre, non mancano le luci, a partire dalle esportazioni, che nei primi sei mesi 2021, secondo il Monitor dei distretti toscani di Intesa San Paolo, hanno superato i 10 miliardi di euro, con il rimbalzo di quasi il +46 per cento e un -2 per cento di divario sul 2019. Un trend che dovrebbe continuare anche nel secondo semestre dell'anno. In recupero il turismo, dopo una prima parte dell'anno in sofferenza. E nonostante la mancanza dei turisti extraeuropei, il settore resiste alla crisi e nuove aziende nascono, molte di più di quelle che chiudono i battenti.

Dati confortanti arrivano anche dall'ultimo 'flash sul lavoro' di Irpet, che sottolinea come la ripresa del ciclo economico toscano stia proseguendo "in modo accelerato””. Nel secondo trimestre 2021 la produzione industriale ha fatto segnare un +2 per cento su base congiunturale, rispetto al +1,2% a livello nazionale. Grazie al traino delle esportazioni, il recupero dell’attività produttiva è diffuso un po' tra tutti i settori, ad eccezione del comparto moda. Pur ancora al netto dell'estate, sul mercato del lavoro si osservano segnali di recupero. Nel secondo trimestre 2021 il numero medio di dipendenti aumenta del +2,8 per cento, pari a circa 30mila unità, rispetto allo stesso periodo del 2020. Non si sono, però, ancora recuperati i livelli pre pandemia: 17mila dipendenti in meno rispetto al secondo trimestre del 2019. Ad assumere personale dipendente sono sopratutto l'edilizia e la metalmeccanica, mentre sono ancora in sofferenza manifattura e made in Italy.