Caro bollette, Cna: "Maxi esborso in più per le ditte toscane rispetto al 2019"

E' la stima fatta per il 2022 dall'ufficio studi, in assenza di correttivi

Il presidente di Cna Firenze Metropolitana Giacomo Cioni

Il presidente di Cna Firenze Metropolitana Giacomo Cioni

Firenze, 5 settembre 2022 – Aumenti a tre cifre delle bollette elettriche per ogni comparto produttivo: acconciatura e estetica (+152%); panificazione (+199%); alberghiero (+150%); impianti (+164%); fonderia artistica (+211%); abbigliamento (+137%); ristorazione (+228%); odontotecnica (+114%) solo per citarne alcuni.

È quanto sostiene l'ufficio studi di Cna secondo cui le imprese toscane, a parità di consumi, avranno pagato 7.347 milioni di euro in più rispetto al 2019. “Una cifra che potrebbe addirittura essere sottostimata se la Russia dovesse chiudere ulteriormente le forniture di gas e che rischia di provocare una vera debacle al nostro sistema produttivo - ha commentato Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana –. Per quanto riguarda il consumo del gas, i costi stanno mettendo in ginocchio le imprese del vetro, della ceramica, del cemento, della plastica, della produzione di laterizi, la meccanica pesante, l’alimentazione e la chimica per citarne alcune. Per quanto riguarda l’energia elettrica la situazione è critica per fonderie, alimentare, logistica, commercio (negozi, botteghe, centri commerciali), alberghi, bar-ristoranti, cinema, teatri, discoteche, lavanderie, palestre, impianti sportivi. Insomma, la gran parte delle nostre imprese”.

Secondo Cna è difficile trovare soluzioni con il livello raggiunto oggi dai prezzi. “È ormai evidente, anche alla luce del drammatico perdurare del conflitto Russo-Ucraino, che vada fissato un tetto al prezzo del gas, una priorità del Paese su cui chiediamo l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto – ha spiegato Cioni –. Estendere le misure anti caro energia allo studio anche alle imprese non energivore. Incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, liberandola da costrizioni burocratico-autorizzative e finalizzandola anche all’autoconsumo da parte delle piccole imprese. Puntare sul risparmio energetico, stabilizzando anche gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli immobili. Sfruttare l’opportunità offerta dalla termovalorizzazione”.

Niccolò Gramigni