10 aprile 1991, il disastro del Moby Prince. Commozione e memoria 31 anni dopo

Morirono 140 persone tra passeggeri ed equipaggio

Il Moby Prince (foto Ansa)

Il Moby Prince (foto Ansa)

Firenze, 10 aprile 2022 - Era una limpida sera di primavera quella del 10 aprile del 1991, quando si consumò la più grande tragedia della marina mercantile italiana dalla seconda guerra mondiale. Erano le 22.25 quando nella rada del porto livornese, il traghetto Moby Prince della Navarma entrò in collisione con l’Agip Abruzzo, petroliera della Snam, a 2,7 miglia dalla costa.

La prua del Moby penetrò la cisterna numero 7 della petroliera: il greggio si riversò sul traghetto che si trasformò in un’immensa torcia con l’innesco delle fiamme, provocato forse dall’attrito delle lamiere. L’incendio fu alimentato dalla fuoriuscita di petrolio. In breve tempo si scatenò l’inferno: morirono 140 persone tra passeggeri e equipaggio del Moby. Si salvò solo Alessio Bertrand, mozzo del traghetto che partito alle 22 era diretto a Olbia. Tutti salvi sulla nave Agip. Tra le varie ipotesi che sono state avanzate per ricostruire le origini della tragedia, la presenza di nebbia, l’eccesso di velocità, un'esplosione, un guasto alle apparecchiature di bordo, anche la distrazione. Di certo i soccorsi arrivarono in ritardo: il traghetto fu individuato solo alle 23.35. Una ‘Ustica del mare’ per i familiari delle vittime, che dopo decenni di inchieste e processi, chiedono e aspettano sia fatta ancora piena luce sulla verità.

Il programma delle celebrazioni a Livorno:

alle ore 11.00 in Fortezza Nuova si terrà la deposizione di una corona al Monumento in ricordo delle Vittime. Alle ore 12.00 in Cattedrale la funzione religiosa officiata dal vescovo Simone Giusti; alle ore 14.30 a Palazzo Comunale, in Sala Consiliare, la cerimonia con il saluto del sindaco Luca Salvetti ai familiari, ai rappresentanti delle istituzioni e alle delegazioni dei Comuni partecipanti. I cittadini potranno seguire la cerimonia in diretta streaming, sul canale YouTube ''Consiglio Comunale Livorno''.

Alle ore 16.30 è previsto il corteo da piazza del Municipio al Porto, percorrendo viale Avvalorati, piazza della Repubblica, via Grande fino all'Andana degli Anelli all'interno del Porto Mediceo; alle ore 17.00 all'Andana degli Anelli sarà deposto un cuscino di rose donato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e una corona di alloro presso la lapide che riporta tutti i nomi delle vittime. Seguirà la lettura dei nomi dei 140 morti. La cerimonia si concluderà con il lancio in mare di 31 rose rosse, una per ogni anno trascorso dalla notte del 10 aprile 1991.

Alle ore 18, alla Goldonetta (via Enrico Mayer) sarà rappresentato ''M/T Moby Prince 3.0'', uno spettacolo teatrale che ripercorre in 70 minuti la tragedia del traghetto incendiato e le successive vicende processuali. L'ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti. Introdurranno la vicesindaca Libera Camici e i rappresentanti delle associazioni dei familiari delle vittime ''140'' e ''Associazione Aprile'' Nicola Rosetti e il figlio di Ugo Chessa, Luchino. Gli autori di ''M/T Moby Prince 3.0'' sono Francesco Gerardi e Marta Pettinari, recitano Lorenzo Satta e Alessio Zirulia, la regia è di Federico Orsetti, produzione ''Grufo e Grufo'' e ''La Nave Europa'' in collaborazione con Teatro Nazionale di Genova e con il patrocinio della Regione Toscana.  Alle ore 21.15 nella Chiesa dei Salesiani, in viale Risorgimento 77, si terrà il concerto in memoria delle vittime eseguito da EstrOrchestra - Coro Rodolfo Del Corona (Barbara Marchetti soprano, Luca Stornello direttore del coro, Chiara Morandi direttore).

Nasce oggi

Claudio Magris nato il 10 aprile 1939 a Trieste. Saggista e scrittore, traduttore e accademico. Docente di lingua e letteratura tedesca all’università di Trieste, poi a Torino negli anni ‘70 e poi nuovamente a Trieste. È stato autore di opere importanti come ‘Danubio’, ‘Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna’, ‘Alla cieca’, ‘Non luogo a procedere’, ‘Microcosmi’ (Premio Strega 1997). Considerato tra i maggiori intellettuali del Novecento, insigne germanista, letterato di straordinaria cultura e caratura etica. Dopo aver sempre manifestato il suo desiderio di destinare il proprio archivio a Firenze, città con la quale ha sempre avuto un legame speciale, nel 2021 ha donato i suoi manoscritti, opere di letteratura con relative traduzioni, testi di narrativa, di critica, di teatri e saggi al Gabinetto Vieusseux. C’erano anche corrispondenze e materiale fotografico nella preziosa donazione fatta dal Fondo Claudio Magris a Firenze. La prestigiosa tradizione di importanti fondi dell’archivio del Vieusseux, si è così arricchito delle opere di Claudio Magris dal novembre 2021.

 

Maurizio Costanzo