Studenti stranieri, cittadini a metà. 'Ius scholae': chance per 60mila

La Toscana, soprattutto con le province di Prato e Firenze, ha il primato nazionale di alunni non (ancora) italiani

Si discute dello ius scholae

Si discute dello ius scholae

Firenze, 7 luglio 2022 - Gli studenti stranieri in Italia sono 877mila secondo il rapporto del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca riferito all’anno scolastico 2019-2020, e rappreseno il 10,3% della popolazione scolastica. Il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana risiede a Milano ma, in realtà, il primato percentuale di studenti stranieri sulla popolazione scolastica locale è tutto toscano, con Prato che con il 28% distanzia Piacenza (23,5%) e Mantova (19,4%). Una presenza fatta soprattutto di alunni dagli occhi a mandorla visto che nella sola Prato gli studenti cinesi sono il 60,3% degli stranieri iscritti, a Campi Bisenzio, nell’hinterland fiorentino, il 59,3% e a Empoli il 34,4%. I primi due Comuni hanno registrato l’arrivo di consistenti gruppi dalla Cina già dagli anni ’80 e la maggior parte dei ragazzi sui banchi di scuola oggi appartiene alla seconda generazione.

Bambini o adolescenti che spesso parlano un italiano perfetto, caratterizzato magari da inflessioni locali e che, grazie alla scuola, hanno potuto raggiungere una certa integrazione, diversa da quella dei genitori: per loro, la possibilità di arrivare alla cittadinanza attraverso il percorso dello ‘ius scholae’ non sarebbe un’ipotesi peregrina. In Toscana, secondo i dati più recenti del report della Regione, gli alunni stranieri frequentanti sono 59.385 con una incidenza del 14,14%, mentre 25.252 sono i bambini e le bambine iscritti alla primaria, e 15.585 i ‘fratelli più grandi’ che frequentano le secondarie di primo grado (ex medie inferiori) e 18.548 gli studenti delle secondarie di secondo grado. La nazionalità più rappresentata è l’albanese (23,2%) seguita dalla cinese (18,5%) e dalla romena (13,5%). Un dato balza agli occhi: il numero di studenti stranieri di seconda generazione è decisamente preponderante, ben 38.099 divisi tra i 19.409 delle primarie, i 10.244 delle secondarie di primo grado e gli 8.446 delle superiori. Molti degli alunni non italiani scelgono percorsi di istruzione complessi in grado di traghettare meglio verso le università: il 33,2% opta per un liceo.

All’avvio dell’anno scolastico 2020-2021, la stima del ministero per la Toscana (comprensivo delle scuole dell’infanzia) era di 70.776 studenti con cittadinanza non italiana. A livello territoriale nella provincia di Pistoia gli alunni stranieri sono 4.693, in quella di Pisa 5.923, a Siena 4.369, a Grosseto 2.783, ad Arezzo 5.539, a Massa Carrara 1.861, a Prato 9.212, a Lucca 4.211, a Livorno 3.530, nella Città metropolitana di Firenze 17.264. Numeri che impongono una riflessione: "Sono 900mila ragazzi, circa 70mila in Toscana – commenta il deputato di Italia Viva Gabriele Toccafondi – che adesso frequentano le nostre scuole, parlano correttamente l’italiano, conoscono la storia del nostro Paese, sono integrati e spesso parlano con l’accento del luogo. Questo perché il 65% di loro è nato in Italia. Chi è entrato in una scuola italiana negli ultimi anni sa che è così. Possiamo migliorare la legge, certo, ma non affossiamola".