Cultura, un podcast per raccontare le donne che si prendono cura delle opere d'arte

La seconda delle otto puntate è dedicata a Ludovica Nicolai, la restauratrice che ha restituito al Cosimo de' Medici al Bargello a Firenze i suoi occhi di ghiaccio

La restauratrice Ludovica Nicolai al lavoro

La restauratrice Ludovica Nicolai al lavoro

Firenze, 20 agosto 2022 – Se al Bargello si possono ammirare gli occhi color ghiaccio di Cosimo I de' Medici il merito è di Ludovica Nicolai, la restauratrice che è riuscita nell'impresa di restituire lo sguardo originale al capolavoro che Benvenuto Cellini ha realizzato tra il 1545 e il 1548. Nicolai è una delle protagoniste del podcast di otto puntate, 'In buone mani', dedicato a restauratrici, archeologhe, storiche dell'arte, antropologhe, architette: un viaggio nelle storie al femminile di chi tutela le opere d'arte in Italia. Quasi sempre, infatti, si tratta di donne, che, secondo i numeri del ministero della Cultura, rappresentano il 70 per cento degli addetti.

Il progetto, voluto dalla direzione Musei del Mic e realizzato con Chora, porta l'ascoltatore dietro le quinte di musei e parchi archeologici, con la voce delle tante donne, super competenti, che se ne occupano oggi o che ne hanno avuto la gestione in momenti particolarmente difficili, come è stato per Ludovica Nicolai, ma anche per Elena Lattanzi, l'archeologa che nel 1981 fu mandata nel museo di Reggio Calabria ad occuparsi dei Bronzi di Riace a pochi anni dal loro fortunoso ritrovamento. O per Simonetta Bonomi, che, dal 2009 alla guida della soprintendenza calabrese, ha dovuto lottare perché i nuovi interventi di restauro venissero fatti sul posto, evitando a quelle fragilissime statue un viaggio traumatico.

"La bellezza è negli occhi di chi la guarda", dice citando Goethe Mia Ceran, che dei racconti è la voce guida, "Ma nel nostro caso è anche nelle mani di chi fa, di chi si prende cura". Scritto da due donne, Michela Guberti e Francesca Borghetti, questo racconto per voci che da settembre vedrà uscire una puntata ogni settimana, prende il via, a mezzo secolo dal loro ritrovamento nel mare di Riace, proprio dai celeberrimi bronzi. Da Reggio Calabria si passerà a Firenze, con il capolavoro di Cellini, quindi a Pompei, dove sono le donne in questi anni a mandare avanti la macchina della ricerca, una antropologa, un'archeobotanica, una zoologa, che il podcast segue nello scavo recentissimo della casa del Larario, e poi nel laboratorio del Parco, creato anni fa da un'altra archeologa, Annamaria Ciarallo. Da Napoli a Roma, dove al Museo delle Civiltà la restauratrice Alessandra Sperduti svelerà i segreti dei Neanderthal del Circeo. A Taranto l'archeologa subacquea Barbara Davidde racconta il progetto per il recupero di una nave greca del settimo secolo avanti Cristo, individuata nell'autunno scorso, a quasi 800 metri di profondità, al largo di Otranto.

Da una città all'altra, da un museo a un sito archeologico, le storie sono naturalmente diverse come differenti sono i contesti e anche le professionalità delle tante protagoniste. «Un patrimonio di competenze da valorizzare sempre di più», spiega Massimo Osanna, il direttore generale dei musei a cui si deve l'idea del podcast. "Visitando musei e parchi della penisola ho potuto apprezzare il lavoro appassionato e competente di tantissime dirigenti, funzionarie, custodi. Mi sono entusiasmato visitando con loro cantieri, laboratori, nuovi allestimenti. Tante professionalità diverse, ma con un obiettivo e una passione comune, grazie alla quale l'arte è davvero in buone mani".