
Ugo De Vita durante una performance
Firenze, 3 luglio 2024 - La voce inconfondibile di Ugo De Vita, prestata alla radio, alla televisione e al cinema, oltreché a numerosi spettacoli da lui stesso scritti, diretti e interpretati nella nostra città, racconterà martedì 9 luglio i Sonetti di Shakespeare, nel corso di un incontro in programma al Caffè Letterario delle Murate, a partire dalle 18. A sua cura si terrà traduzione, commento e lettura, con una proposta della durata di circa cinquanta minuti: “Ho “girato - spiega Ugo De Vita - e mi spiace che non siano molti gli spettacoli fiorentini ad essere esportati in estate. In compenso vengono proposti alcuni eventi straordinari. Questa nostra città, che per altro ha un magnifico teatro nazionale, vede molti “amatori” instancabili, giustamente premiati, e qui fanno “tappa” artisti internazionali che hanno gioia di portare il loro lavoro nella culla del Rinascimento. Danza e musica, a mio giudizio, esprimono a Firenze un livello davvero eccellente: penso all’Opus Ballet ad esempio. Il doppiaggio è stata tanta parte della mia professione - continua De Vita -, ora mi dedico con gioia particolare a queste lectio-spettacolo, nella mia amata città di adozione.”
Il nuovo Caffè letterario Murate all’aperto è uno spazio dove non era mai stato. Dopo Niccolini, Pergola, Puccini, Oblate e molti altri, perché ha scelto di esibirsi lì?
“La struttura in piazzetta è deliziosa, gli organizzatori impagabili, un ringraziamento dovuto va a Silvia Papucci. L'orario (se non sarà giornata calda) non dovrebbe procurare problemi ai presenti. Poi la durata è breve, poco più di quaranta minuti”. Recentemente il Consiglio comunale le ha conferito Encomio solenne, per il suo impegno nel teatro civile. Questo dei Sonetti un ritorno al Classico? “Credo che quella onorificenza fosse giustamente legata al mio lavoro su Niccolò Ciatti. Vorrei rifarlo a Firenze. Ora porto in scena espressione preziosa sulla nostra città, con un'unica data estiva. Nei mesi caldi mi muovo ovunque mi chiamino, e questo lo devo alla notorietà della mia voce e a tanti lavori importanti. Dicono io sia, con Lavia, Orsini, Mauri, “l’ultimo” prodotto di una scuola di recitazione che non è più. So che leggere i classici non si improvvisa né si propone con serate “in rassegna”. Leggo cartelloni commerciali “televisivi” e di star internazionali e allora mi metto su una seggiola e “applaudo” gli amatori appassionati.” Perché la forma “ibrida” della lectio-spettacolo? “Perché ci sono parole e concetti difficili; i 154 sonetti sono un componimento letterario composito, una struggente testimonianza d’amore ad un uomo e a una donna e poi un vero “enigma" su cui Wilde scrisse persino una novella. Vorrei che gli attori leggessero più per studiare che per dare voce in pubblico: è un altro mestiere, lontanissimo poi dalle avanguardie o dagli autori. Il poeta è il poeta, l’attore riscrive la poesia con la sua voce.”
Ingresso all'evento libero e gratuito. L'appuntamento è per martedì 9 luglio alle 18, nello spazio esterno del Caffé Letterario delle Murate.