
Jordi Savall (foto Toni P. Arroya)
Firenze, 17 febbraio 2020 - Un concerto come quello di Jordi Savall agli Amici della Musica di Firenze aveva bisogno di un supplemento di attenzione. Innanzitutto per il tipo di repertorio, dedicato unicamente alla sola viola da gamba, poi per la luce tenuta volutamente bassa. Infine per la caratteristica dello strumento antico con corde di budello la cui accordatura era spesso da registrare. Ma quando un concerto del genere è eseguito da un fuoriclasse come Savall, basta che la mente dell'ascoltatore faccia un po' di sforzo iniziale e l'orecchio riesce ad adattarsi. Anche perché oltre alla tecnica c'è anche il savoir-faire dell'artista che ringrazia il pubblico della pazienza.
Così nel Saloncino della Pergola tutto esaurito, Savall ha mostrato come la viola da gamba bassa sia non solo l'antenata dell'attuale violoncello, ma anche della chitarra. Lo dimostrano il numero di corde (sei), delle posizioni sulla tastiera, l'accordatura di base e la possiblità di variarla e il suono prodotto senza archetto. Con quest'ultimo invece si evidenziano le grandi possibilità melodico armoniche dello strumento, sfruttate al meglio da compositori in pieno sistema temperato. Savall ha proposto molti brani di Tobias Hume, autore elisabettiano dalla vita avventurosa, con i suoi Musicall Humors veri e propri madrigali senza parole.
Sono poi seguiti altri pezzi legati all'imitazione del suono della cornamusa e quindi con alla base una nota tenuta lunga sulla quale interpretare la melodia. Largo dunque alla musica popolare delle isole britanniche che è caratterizzata fortemente da questa atmosfera. Un crescendo dinamico e ritmico che ha conquistato il pubblico, destinatario di due fuori programma, Talvolta la luce in sala può anche essere superflua.