GIULIO ARONICA
Cultura e spettacoli

Musei del Bargello: il nuovo volto della Sala Islamica e delle Maioliche

Le due sale, collocate al primo piano e chiuse al pubblico da settembre 2023, riaprono domani ai visitatori dopo il progetto di riallestimento realizzato dallo studio di architettura Guicciardini & Magni.

Sala delle Maioliche

Sala delle Maioliche

Firenze, 7 giugno 2024 - Percepire l'opera. Visione e comprensione di ogni dettaglio, conservazione e sicurezza sono i valori che ispirano il progetto di riallestimento della Sala Islamica e delle Maioliche, realizzato dallo studio di architettura Guicciardini & Magni: Coniugare eleganza e funzionalità è l'obiettivo raggiunto dell'intervento, centrato su una disposizione più moderna delle opere e la loro copertura con vetrine speciali dotate di cristalli antiriflesso e controllo del microclima.

Un lavoro collettivo, curato da Giovanni Curatola e Marino Marini e coordinato dal direttore generale dei Musei del Bargello Massimo Osanna coinvolgendo decine di professionisti, artigiani, maestranze e restauratori, uniti per dare un nuovo volto alle collezioni di ceramiche e arte islamica: un altro tassello - finanziato per oltre due milioni di euro dal Ministero della Cultura all'interno del Piano Strategico "Grandi Progetti Beni Culturali" - del percorso di recupero e valorizzazione che ha già attraversato la Sala degli Avori, la Cappella della Maddalena, la Sagrestia, la Sala della Scultura Medioevale, la Sala Barocca e il Medagliere, e presto toccherà anche il Salone di Donatello, dove in attesa del restauro è aperta al pubblico la mostra delle tredici opere più rappresentative del Maestro, a cura di Ilaria Ciseri

All'interno della rinnovata Sala Islamica, trova spazio una raffinata selezione di metalli, avori e ceramiche, accanto a preziosi tessuti e tappeti: un corpus di quasi cento opere esposte, composto dall'antico nucleo mediceo, integrato dalle collezioni private donate al museo tra Ottocento e Novecento dall'antiquario lionese Louis Carrand e il barone Giulio Franchetti, e arricchito da due tappeti mamelucchi gemelli del Cinquecento - unici nel loro genere - provenienti dalla Villa Medicea di Camugliano. Tra i capolavori di inestimabile valore, sono presenti le celebri sei opere in metallo - due bruciaprofumi, la brocchetta, la scatola emisferica, la ciotola con versatoio, e la coppa rituale - di origine granducale, come l'ascia cerimoniale, la giacca da parata e la lastra di marno della moschea dell'Alto Egitto. 

Sono invece oltre quattrocento gli esemplari presentati nella Sala delle Maioliche, suddivisi tra il gruppo storico che giunse alla Galleria degli Uffizi nel 1865 e l'eredità lasciata da privati cittadini e mecenati: nelle vetrine centrali, è possibile ammirare le maioliche superstiti della grandiosa raccolta dei Medici, che contava oltre seimila pezzi, tra cui quelle realizzate dai vasai di Urbino, impreziosite da figurazioni tratte dalla mitologia, la storia greco-romana, le sacre scritture e i testi a stampa - Metamorfosi, De Bello Gallico e la Bibbia - e affiancate dal meraviglioso medaglione con il profilo di Francesco I de' Medici e dal bacile con la figura di San Giovanni, in porcellana medicea. Tutt'intorno, lungo le pareti, rispettando la successione cronologica e le diverse aree d'origine, una carrellata dal Medioevo al Novecento di maioliche, ceramiche graffite e mattonelle, associate ad un altro nucleo di modelli plasmati dai vasai moreschi attivi nella Spagna islamizzata.