OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

“La seduzione? Sta nella mente”. Madame Foer tra eros e malinconia

Una strepitosa Drusilla in scena al Musart Festival. “Camaleontica sul palco, mi lascio guidare dall’emotività”

Drusilla Foer

Firenze, 18 luglio 2023 – Ogni sera “Eleganzissima“, sempre uguale e sempre diversa, con i suoi affondi, le sue stilettate così raffinate, che sembrano carezze. E invece sono schiaffi, all’ipocrisia, al perbenismo, all’intolleranza, anche se avvolti in una nuvola di cipria e di profumo.

Madame Drusilla Foer non teme il caldo e giovedì 20 luglio alle 21.15 sarà in scena, fresca come una rosa, sul palco di Musart Festival in piazza Santissima Annunziata a Firenze, tra musica, canzoni, monologhi. Con lei Loris Di Leo al piano e Marco Caponi al sax, alla chitarra classica il manager e produttore Franco Godi, che cura direzione artistica e produzione con la Best Sound.

Madame Foer, come cambia di volta in volta questo spettacolo già visto da più di 150mila spettatori? «Con i miei musicisti lavoriamo molto “sul palco“, non cantiamo mai nello stesso modo, sto sempre dentro a ciò che dico, con la mia emotività di quel momento. Prendiamo il tango, a volte comando io a volte il mio pianista, a volte è più malinconico, a volte più erotico...»

Di cosa le interessa parlare di più in questo momento? «Mi interessa parlare, lottare, militare contro il pregiudizio. Questo vuol dire aprirsi all’ascolto degli altri, all’abbraccio, al sorriso, mettere in dubbio se stessi. Vuol dire accoglienza, inclusione. Ma si parlerà anche di cose leggere. Il pubblico uscirà divertito, emozionato e commosso».  

Cos’è la seduzione? «Io sono sempre stata sedotta più dalle idee che dai corpi. Non c’è niente di più sexy di un uomo che non sa di esserlo. Non c’è niente di meno erotizzante della vanità».  

E l’eleganza? «Nessuna donna sarà elegante solo perché indossa un vestito, sarà benvestita ma non elegante. Certi temi, come la seduzione, l’età, sono tutti interni. Ognuno ha questo vulcano dentro che ogni tanto ha qualche eruzione, perché ha bisogno di essere accettato, desiderato, baciato, ascoltato». Ma Gianluca Gori, che Drusilla ben conosce, non preme mai per salire sul palcoscenico? «Ma no, si immagina la scomodità! Ha trovato una vecchia bischera che fa questo lavoro faticoso, figuriamoci se si mette a farlo lui. Guardi che è un uomo intelligente Gianluca Gori... Ha a disposizione una vecchia signora a cui piace cantare, esporsi, dare la propria idea, che si commuove, che ride, e che tutto sommato ha la stessa calligrafia di Gianluca Gori...».

Il rapporto invece con Franco Godi, che è anche il produttore di "Eleganzissima"? "Io e lui abbiamo la stessa visione dell'arte".

Cioè? E qual è la funzione dell’arte? «Quella di avere un ruolo. Con Franco ci chiediamo sempre: questa è una bella canzone, bellissima, ma perché dovrei cantarla? Solo perché è bella? No, non basta. Dice qualcosa? Ok, allora pensiamoci. Questo perché il nostro lavoro ha una responsabilità, che è quella di mostrare il proprio punto di vista, la propria visione delle cose. Può generare dibattiti, sconcerti, piccoli movimenti tellurici interni che magari spostano un punto di vista. L’artista deve fare questo. E chi non lo fa, non lo è».

Passiamo al bon ton, che lei ha definito "mostro". "Il bon ton è servito forse in un periodo in cui le persone non sapevano come comportarsi. Ci sono casi di bon ton che sono piacevoli, ma in generale le regole mi fanno un po' schifo, quelle poi barricate dietro una visione borghese o perbenista, solo per il rispetto delle convenzioni, che mi stanno proprio antipatiche. Io posso anche aderire alle convenzioni, ma solo se mi convincono".

Nello spettacolo "Eleganzissima" c'è tango, musica brasiliana, passione, malinconia... "Ci sono contraddizioni che si abbracciano: la gioia e la miseria, la tristezza e contemporaneamente la voglia di onorare la vita in qualche modo. Anche quando è cattiva, ingrata...e noi le facciamo un bel dispetto: le facciamo sopra una canzone meravigliosa".

Oltre ai fiori e agli applausi, qual è la cosa più bella che riceve dal pubblico? "La sua commozione. E quei silenzi del teatro che nascono dall'accoglienza, densi e irrorati di sentimento ed emozione, di ascolto e di affidamento. Perché anche il pubblico fa teatro, e se il pubblico non si affida il teatro non accade. Quindi viva chi si affida alla visione di un altro, che magari lo espira, lo scuote, magari lo infastidisce, però lo mette nelle condizioni di una frattura interna, oppure un abbraccio che genera un pensiero proprio. E questo genera civiltà. E' solo l'arte, la cultura che generano civiltà".

A proposito, come siamo messi a battaglie di civiltà? "Beh, ancora sopravvive l'individualismo. Nei giovani sopravvive la paura di un futuro che non dà strumenti per diventare adulti. Ad esempio, non avere una casa dove stare, fare all'amore, inciampare, arrabbiarsi, rimettere a posto dopo una festa dissennata, dove accogliere gli amici. La casa è un luogo che genera e facilita la maturità. Per non parlare del lavoro, della sfiducia verso la politica che parla per slogan, e che è solo un modo per deresponsabilizzare le persone a capire la complessità di un tema".

Lo spettacolo finisce con la canzone di Ivano Fossati "C'è tempo". Perché? "Perché dobbiamo trovare il modo per dare fiducia al tempo, ai momenti sudati di emozione, di attesa, in cui ci sembra che il tempo ci sfugga, che ci sia ostile perché non abbiamo fatto tutto quello che avremmo voluto. Insomma, una riflessione sul tempo".

A ottobre uscirà anche un suo disco di brani inediti. «Si chiama “Dru”, prodotto Franco Godi e distribuito da Best Sound. Ed è un disco di cui sono molto felice perché mi rappresenta, in cui si parla di tante cose, con molte sfumature, che non occhieggia a nessuna moda musicale di adesso, con grandissimi autori. Si parla d’amore, di pregiudizio, c’è una canzoncina un po' francese spumeggiante, un brano brasiliano, un altro di Lelio Luttazzi e anche una piccola poesia che adoro di Fosco Maraini. Sono molto orgogliosa di questo disco e ringrazio Franco Godi per aver realizzato questo mio sogno».