OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

Al Bargello la fabbrica della bellezza: quel popolo di statue Ginori / FOTO / VIDEO

In mostra fino al 1 ottobre

Museo del Bargello la mostra 'La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori'

Firenze, 17 maggio 2017 - UN LUOGO dove convergono i saperi. Una fabbrica che più di molte altre è legata indissolubilmente al suo museo, a quel patrimonio di forme che traggono origine dai grandi scultori del Rinascimento e del Barocco. Tutto ciò è la Manifattura Richard Ginori di Sesto Fiorentino col Museo di Doccia, un regno della porcellana, antica e futura, che finalmente sembra aver trovato un progetto di rilancio.

Il ministro del Mibact Dario Franceschini ha promesso infatti l’acquisto da parte dello Stato delle collezione avviata dal marchese Carlo Ginori nel 1737. Così come Confindustria Firenze ha raccolto fondi per la riapertura del museo chiuso nel 2014. E mentre il gruppo Kering, attuale proprietario della storica maison, è impegnato nel salvataggio dell’azienda, l’associazione Amici di Doccia prosegue l’impegno per creare un centro di ricerca sulla ceramica della celebre manifattura.

In questo contesto si inserisce la mostra del Bargello dal titolo “La Fabbrica della bellezza. La Manifattura Ginori e il suo popolo di statue”: «E’ stata concepita come un contributo per tener viva l’attenzione su questo nostro immenso patrimonio – ha spiegato lo storico dell’arte Tomaso Montanari, curatore insieme a Dimitrios Zikos – noto e valorizzato più all’estero che in Italia». «L’insieme, formato dalla collezione di modelli e dalle opere in porcellana – ha aggiunto il direttore del Bargello Paola D’Agostino – rappresenta un unicum di fondamentale importanza per la storia della cultura».

L’allestimento privilegia infatti soprattutto la scultura. E ciò in omaggio al marchese Ginori e alla sua passione coltivata negli anni, che lo portò a una raccolta sistematica delle forme presenti nelle botteghe appartenute agli scultori del tardo Rinascimento e del Barocco. Forme utilizzate poi per creare la sua grande scultura in porcellana. Contemporaneamente acquistava modelli dagli ateliers degli scultori fiorentini del tempo, o commissionava repliche dalle più celebri statue antiche. Grazie ad una raffinata perizia, nelle fornaci di Doccia furono realizzate monumentali figure di porcellana: sculture eccezionali per tecnica e dimensioni.

L’esposizione – realizzata con la collaborazione di Cristiano Giometti e di Marino Marini in sinergia con Livia Frescobaldi Malenchini e Oliva Rucellai dell’Associazione Amici di Doccia –, apre con la Venere dei Medici in porcellana, che riproduce la celeberrima statua della Tribuna, affiancata dalla settecentesca Venere in bronzo prestata dal Principe del Liechtenstein. Di fianco il Mercurio, anch’esso traduzione monumentale in porcellana da una statua antica e l’enorme Camino, restaurato in occasione della mostra. E ancora il Tempietto Ginori, uno dei capolavori di Gasparo Bruschi; due gruppi della Giuditta con la testa di Oloferne; due grandi Pietà in bronzo e in porcellana, e le riduzioni dell’Aurora e del Crepuscolo scolpite da Michelangelo per la Cappelle Medicee. Da oggi fino al 1 ottobre. Catalogo Mandragora