Filippo Caccamo, a Montecatini è nata una stella

Successo del comico lodigiano, nato sui social e grande conoscitore della scuola italiana, al Teatro Verdi con lo spettacolo "Tel chi Filippo!"

Filippo Caccamo: risate e applausi scroscianti per lui a Montecatini

Filippo Caccamo: risate e applausi scroscianti per lui a Montecatini

Montecatini Terme, 20 febbraio 2023 – La definizione di “comico social della scuola” inizia a stargli stretta: perché Filippo Caccamo, 30 anni il prossimo 3 maggio (o “29+1”, come ama dire lui), è sempre più bravo.

Al Teatro Verdi della città termale, se n’è avuta una riprova: lo spettacolo di questo lodigiano benemerito, 700mila follower (destinati ad aumentare) tra Instagram, Facebook, Youtube e Tik Tok, “Tel chi Filippo!”, è stato un successo.

Perché Filippo, comico laureato in Storia dell’Arte e in Beni Culturali all’Università Statale di Milano, che ha portato in scena una rappresentazione da lui stesso ideata, scritta, diretta e interpretata, il suo punto di vista sulla scuola italiana, ha tutto dell’Attore con la A rigorosamente maiuscola. Anzi, dell’Artista.

Ha l’empatia con il pubblico – in questo caso una platea composta da professori studenti tecnici di laboratorio collaboratori scolastici dirigenti e segretarie –, la capacità di riconoscere le emozioni altrui e di saperle comprendere. Ha i tempi, la gestualità, la dizione, la parola: diverse, credibili sfumature di voce sino ad arrivare ad assestare la battuta che conquista, subito, la risata.

La sua analisi della scuola, che agli esordi faceva nei panni di studente qual era e oggi in quelli di professore qual è nel frattempo diventato, è spietata ma realistica, a tratti addirittura vera.

Quando gli abbiamo chiesto “fa più ridere lei parlando di scuola o l’attuale scuola italiana?”, ha risposto d’acchito “splendida domanda. Nonostante tutto quello che si dica, la scuola resta un porto sicuro per tanti: un’istituzione. Ci sono momenti in cui fa ridere, sì, ma penso proprio di essere io a fare ridere di più”.

Affermando una verità vera col sorriso sulle labbra (Arlecchino si confessò burlando). Lui che ci ha rivelato “ho iniziato a fare teatro ancor prima di esibirmi sui social, negli anni dell’adolescenza. Ho guardato, osservato, studiato Benigni, Grillo, Verdone come se non ci fosse un domani, Brignano, Pucci, Pintus e tanti altri. Mi è sempre piaciuto l’“one man show” e quindi il monologo”, non è mai stato un fenomeno effimero, come molti che si affidano esclusivamente ai social network.

È sempre stato una persona intelligente e sensibile, che ha saputo utilizzare i social (potrebbe insegnare a usarli a molti leoni da tastiera, redimendoli).

In definitiva, che cosa vuole fare da grande Filippo Caccamo? “Non ho dubbi: sono contento della mia esperienza nel mondo della scuola, ma come mi sento sul palco o davanti a una telecamera… scelgo il palco tutta la vita. Ringrazio molto la scuola per quello che mi ha dato, ma tra il professore e l’attore opto per il secondo. Pensi: ho scritto e messo in scena il mio primo spettacolo a 16 anni. Sono legatissimo alla mia città d’origine, Lodi, che da poco mi ha assegnato la benemerenza civica, ma amo anche la Toscana. I miei produttori sono di Firenze, ho recitato al Teatro di Rifredi, a Follonica, adesso al Teatro Verdi di Montecatini, la vitalità, la passione, il calore e il pubblico toscano sono unici. E poi, per uno laureato in Storia dell’Arte, la Toscana è il non plus ultra. Di che parliamo”. Chapeau.

Gianluca Barni