Compagnia Cult: viaggio nel cinema del ventesimo secolo

Prosegue la rassegna organizzata da Csc - Cineteca Nazionale che presenta fino a giugno al Cinema La Compagnia cinque percorsi monografici dedicati ad attori e registi iconici del ventesimo secolo.

Compagnia Cult

Compagnia Cult

Firenze, 17 aprile 2024 - Squadra che vince non si cambia. E' una formula consolidata quella che unisce il Cinema La Compagnia con la CSC - Cineteca Nazionale: si chiama "Compagnia Cult", si svolge tra aprile e giugno, e offre in lingua originale - con sottotitoli in italiano - il meglio della settima arte attraverso percorsi monografici dedicati a registi e attori, movimenti e periodi storici significativi nel corso del XX secolo. 

Un viaggio affascinante iniziato tra Berlino e Los Angeles, dove nacque e poi visse Ernst Lubitsch, maestro del muto e del sonoro, premio Oscar alla carriera nel 1947, e tra i primi autori ad avere l'onore di vedere il suo nome sui manifesti prima del titolo del film e degli elenchi del cast: padre della commedia di costume ironica e raffinata, arricchita dal suo umorismo yiddish, Lubitsch ha diretto svariati capolavori già celebrati dalla rassegna - come ""Ninotchka", "Scrivimi fermo posta"  e "Mancia competente" - ma è stato anche un "regista delle donne", lavorando con alcune delle dive più famose dell'epoca, da Marlene Dietrich a Greta Garbo, da Miriam Hopkins a Carole Lombard.

Ed è proprio alla regina della screwball comedy romantica che Compagnia Cult dedica la seconda tappa del suo itinerario: al ventitreesimo posto nella classifica stilata dall'American Film Institute delle più grandi star femminili della storia del cinema, Alice Jane Peters - questo il suo vero nome - sapeva coniugare glamour, talento ed eleganza, attraverso fisicità e movenze che richiamavano le farse della comicità muta: da "Vogliamo vivere!" (21 aprile), il suo ultimo film - morì ad appena 33 anni per un'incidente aereo - dove proprio con Lubitsch era protagonista di una vivace satira anti-nazista tra equivoci e travestimenti, a "Ventesimo secolo" (5 maggio) di Howard Hawks, passando per altri titoli iconici della commedia classica hollywoodiana come "Nulla sul serio" (27 aprile) di William Wellman, "Swing High, Swing Low" (29 aprile) di Mitchell Leisen e "L'impareggiabile Godfrey" (1 maggio) di Gregory La Cava. 

Dall'America all'Italia, perché tra i maestri spesso dimenticati del nostro cinema c'è sicuramente il bolognese Valerio Zurlini: e quale modo migliore di rendergli omaggio, se non ripercorrendo la sua breve ma intensa filmografia, che alterna tragedie esistenzialiste come "Il deserto dei tartari" (10 maggio), tratto dal capolavoro letterario di Dino Buzzati, agli struggenti melodrammi familiari e sentimentali, da "Estate violenta" (12 maggio) a "La prima notte di quiete" (19 maggio), girati tra Riccione e Rimini, fino a "Cronaca familiare" (15 maggio), premiato con il Leone d'Oro a Venezia, e "Seduto alla sua destra" (22 maggio).

Tra le dark lady più indimenticabili del noir Barbara Stanwyck ha un posto di assoluto rilievo; considerata dalla critica Nell Minow "l'attrice più eternamente moderna dell'Età dell'Oro di Hollywood", il suo sguardo penetrante unito ad una presenza scenica unica l'hanno spinta sino all'undicesimo posto nella lista dell'AFI delle più grandi dive americane: tra commedie e thriller, ecco allora una carrellata dei suoi personaggi più memorabili, da "Baby Face" (27 maggio) di Alfred E. Green a "Lady Eva" (29 maggio) di Preston Sturges, da "Ricorda quella notte" (1 giugno) di Mitchell Leisen a "La fiamma del peccato" (4 giugno) di Billy Wilder, fino a "Il terrore corre sul filo" (6 giugno) di Anatole Litvak.

Dulcis in fundo, un focus speciale sarà dedicato al mitico Jack Nicholson, uno dei tre attori ad aver vinto per tre volte il Premio Oscar a fronte di un numero record di dodici candidature: la monografia approfondisce i suoi primi ruoli da giovane loser in cerca d'identità nell'America degli anni Settanta - i due film diretti da Bob Rafelson "Cinque pezzi facili" (11 giugno) e "Il re dei giardini di Marven" (23 giugno); il commovente "L'ultima corvé" (26 giugno) di Hal Ashby - spostandosi verso interpretazioni più istrioniche e intensamente drammatiche come quelle di "Shining" (14 giugno), l'horror cult di Stanley Kubrick, il gangster movie "L'onore dei Prizzi" (17 giugno) di John Huston, e il noir psicologico "La promessa" (20 giugno) di Sean Penn.