Violenza sulle donne, come riconoscere una relazione tossica: ecco otto segnali di allarme

Il Soroptimist Club Firenze Due promuove la diffusione del volantino europeo “Read the signs”, invitando la popolazione a “leggere i segni” di quella che potrebbe sfociare in una relazione violenta

Firenze, 20 novembre 2022 - Possessività, gelosia ingiustificata, tentativi di controllo e isolamento nei confronti della propria partner potrebbero essere segnali concreti di una relazione tossica che rischia di degenerare in azioni di violenza contro una donna. A lanciare la campagna di pubblica utilità volta a sensibilizzare non solo l'emisfero femminile, direttamente interessato, ma l'intera popolazione che potrebbe così essere capace di identificare i segnali di una relazione malsana in cui è coinvolta una parente o conoscente, sono le socie del Soroptimist Club di tutta Italia, o per meglio dire di tutto il Continuente, attraverso la campagna “Read the sign”, promossa dalla Federazione Europea del Soroptimist International.

I segnali di allarme

“In vista della Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne del prossimo 25 novembre - spiega la presidente del Club Soroptimist Firenze Due Laura Bini – abbiamo realizzato un volantino che riporta otto segnali di allarme che possono condurre le donne ad identificare la relazione che stanno vivendo con il proprio partner come “tossica”, ossia a rischio di sfociare in una violenza. Questo perché intendiamo promuovere un'azione concreta di prevenzione e protezione delle donne, prima che diventino vittime di aggressioni vere e proprie, sia fisiche che psicologiche”.

I segni riportati sul volantino “Read the sign” - che in questi giorni verrà distribuito in tutti i luoghi di interesse collettivo della città di Firenze, compresi supermercati, Università e sedi Caritas - sono visionabili sul sito www.soroptimist.it, insieme a 14 video clip sul tema che verranno pubblicate giorno per giorno, a partire dal 25 novembre.

Gelosia e intensità

Le parole chiave abbinate a comportamenti ambigui che dovrebbero insospettire ogni donna sono otto, vediamoli nel dettaglio insieme alla Presidente Bini, già assistente sociale e attualmente impegnata in ambito formativo: “I primi quattro segni di una relazione tossica potrebbero essere inquadrati in una fase iniziale, confondibile con l'innamoramento. Ciascun segno è abbinato ad una parola chiave, a partire da “Intensità”, che si verifica quando un partner insiste perché le cose si facciano subito serie, sommergendo la donna di messaggi e di mail, senza darle il tempo di riflettere sul rapporto e mettendo in atto un comportamento possessivo. Al secondo posto, sul volantino incontriamo la parola “Gelosia”, spesso scambiata per amore, che si manifesta impedendo alla propria compagna di parlare con persone dell'altro sesso o insistendo per conoscere dettagli privati della vita personale. In questo caso la gelosia non è amore ma un tentativo di prendere potere sulla vita della partner”.

Controllo

Controllo” è la terza parola chiave che indica la lettura senza permesso dei dati contenuti nel telefono e nelle mail, oppure il presentarsi senza invito ad eventi personali della propria partner. Tutto ciò conduce alla parola chiave successiva , “Isolamento”, in cui alla donna viene impedito di frequentare gli amici e la propria famiglia, e i contatti sociali diventano oggetto di critica “Questo genere di atteggiamento -sottolinea Bini – deve mettere in allarme amici e parenti della donna coinvolta in una potenziale relazione tossica, perché se come madre non ho più la possibilità di visitare o ricevere in casa mia figlia, devo intuire che qualcosa non vada ed agire di conseguenze. Il partner in questi casi assorbe tutto il tempo libero di una donna, cui viene impedito di avere normali relazioni sociali fino all'isolamento completo dal mondo, che spesso si traduce nell'esclusione persino delle amiche di infanzia e dei parenti. Una situazione, questa, che spesso si verifica con le giovani donne alle prime esperienze, quando l'intensità della relazione va oltre il consentito”.

Critiche e manipolazione

Fino a questo punto, come sottolinea la Presidente, i segnali di rischio sono ancora confondibili con la condizione dell'innamoramento. Ma ci sono altri quattro segnali, più netti e potenzialmente già appartenenti alla sfera della violenza, che sono identificabili con altrettante parole chiave, a partire delle “Critiche”: “In questo caso il partner fa alla donna commenti negativi sul suo aspetto, di modo da toglierle sicurezza e sminuire le sue capacità -spiega la presidente-. Ecco che, come si può facilmente intuire, si passa da una fase di controllo ad una di attacco diretto, quando un uomo arriva a dire alla propria compagna cose come “Cosa stai dicendo? Sei una stupida”, oppure mette in discussione la sua personalità con affermazioni come “Sei un'isterica, perché ti arrabbi?”. A questo punto la tossicità della relazione è ormai emersa alla luce del sole, e si manifesta anche con la successiva parola chiave che è “Manipolazione”: il partner tenta di far perdere alla compagna giorni di scuola o di lavoro, nasconde le sue cose con intenzionalità, mente e le fa credere di essere pazza”.

Accuse e collera

A seguire, il volantino arancione – colore scelto per la campagna contro la violenza sulle donne – riporta la parola chiave “Accuse”: “Un momento, quello delle accuse, molto decisivo -sottolinea Bini -, perché la donna viene incolpata e resa responsabile dei problemi del compagno, con frasi del tipo “È colpa tua se ho perso il lavoro” o “È colpa tua sei i figli sono maleducati”. Un altro comportamento pericoloso è quello legato alla “Collera”, nel quale il partner dimostra gravi sbalzi di umore, scoppi di ira incontrollabile, ansia, pressione sessuale che significa in concreto attività sessuale non condivisa, nella quale non si parla più di un atto d'amore ma di un tentativo di controllo, di un esercizio di potere vero e proprio. Purtroppo, anche tra i giovanissimi si verificano situazioni simili”.

Da sempre impegnate nella valorizzazione e nell'affermazione della donna nella società, le soroptimiste hanno anche messo a punto il progetto “Le donne contano”, nel quale si pone particolare attenzione alla possibilità/capacità delle donne di rendersi autonome economicamente. “La violenza economica - sottolinea Bini – è un indice significativo nel contesto di una relazione tossica. In accordo con la Caritas di San Paolino, abbiamo organizzato alcuni incontri sul tema, con l'obiettivo di fornire aiuto concreto al territorio entro cui operiamo come Club, in stretta relazione con le Istituzioni e con le associazioni che, come noi, si adoperano per implementare le capacità delle donne di rendersi autonome a tutti i livelli”.