Verso le Regionali, Fabiani: "Giani vince e innova, niente ballottaggio"

Il vicesegretario Pd toscano Valerio Fabiani dice: "votate subito il centrosinistra". E catechizza i sindaci: "Pensino alle elezioni"

Valerio Fabiani

Valerio Fabiani

Firenze, 29 agosto 2020 - Valerio Fabiani, l’uomo dem di riferimento del segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti. Vicesegretario toscano, in minoranza nella regione ex renziana. Integralista per «Zinga» o fedele alla ’ditta’? Di fatto Fabiani catechizza i sindaci ’ribelli’, rimanda il congresso e lancia Giani pigliatutto.  Fabiani, ha letto le interviste ai sindaci Pd Biffoni e Fallani? E prima c’era stata la mobilitazione di Gori, Sala, Nardella. E’ in atto la scalata al vertice del partito? «Ai sindaci, che sono anche dirigenti del Pd, che in questi giorni sento parlare spesso di Pd e congresso dico: anche io so quanto siete importanti per il Pd e per questo vi chiedo di fare meno dichiarazioni e interviste per parlare di noi e mostrare più impegno a sostegno del Pd e di Eugenio Giani nelle strade e nelle piazze delle nostre città». Il congresso quindi non è inevitabile, secondo lei?  «Non è questo il tempo di parlare di congressi. Il Pd ha un segretario, Zingaretti, scelto da militanti ed elettori solo un anno fa, che ha salvato il partito e il centrosinistra dall’estinzione a cui sembravano essere condannati dopo la sconfitta del 2018. Adesso è il tempo di combattere, per salvare la Toscana, la sua storia e il suo futuro». Già, tra tre settimane si vota. Il centrosinistra ce la fa? Temete la rincorsa di Ceccardi e del centrodestra agguerrito? «Eugenio Giani è l’unico in grado di garantire una continuità con ciò che di buono abbiamo saputo rappresentare e, al tempo stesso, in grado di poter apportare le necessarie innovazioni grazie, prima di tutto, alla straordinaria capacità di spesa che ci arriverà dall’Europa, frutto della battaglia che Governo e Pd in testa hanno condotto con coraggio per cambiare l’Europa e avvicinanarla ai bisogni delle persone». Quindi il centrosinistra vince al primo turno? «Sento circolare teorie bizzarre sulle elezioni in Toscana soprattutto a proposito del ballottaggio. Lo voglio dire con la massima chiarezza possibile: il ballottaggio in Toscana non esiste. Il prossimo presidente sarà eletto al primo turno». Voto disgiunto o voto di appartenenza? Voto utile o secondo coscienza? «So bene che il ballottaggio è previsto dalla legge elettorale regionale, ma, essendo la soglia di sbarramento molto bassa, al 40%, al primo turno sarà superata da almeno uno dei due schieramenti maggiori. Non faccio appelli al cosidetto ‘voto utile’, anche perché ho sempre pensato che l’unico voto ‘inutile’ sia quello di chi sceglie l’astensione e io tifo sempre per la massima partecipazione, però agli elettori dobbiamo dire la verità. Chi dice “votate per noi al primo turno e poi tanto potrete votare per Giani al secondo” sta mentendo sapendo di mentire. Si tratta di fake news». La Toscana deve tornare a essere locomotiva d’Italia. Ora fa i conti con la crisi post Covid, dopo aver reagito con fermezza alla pandemia.  «La Toscana in questi anni e anche in questi durissimi mesi di pandemia ha saputo reagire molto meglio di altre regioni. E è un dato evidente». Ma il centrodestra non la pensa così... «Fino a pochi mesi fa la Lega parlava di modello Lombardia da importare in Toscana. Adesso per pudore, stanno zitti ma nella loro testa quell’idea c’è: vogliono una sanità privatizzata selvaggiamente e organizzata attorno alla logica del profitto anziché un sistema come quello che abbiamo noi, che mette al centro il bene comune, con una forte regia pubblica e in cui pubblico e privato collaborino in maniera armonica».