"Vaccini, accesso prioritario per tutte le persone con disabilità"

La Federazione italiana chiede al ministero di tutelare i soggetti previsti dall'art. 3 della legge 104. E lamenta i comportamenti a macchia di leopardo delle varie regioni

Il presidente FISH Vincenzo Falabella

Il presidente FISH Vincenzo Falabella

 

Firenze, 11 marzo 2021 – Da mesi la Fish porta all’attenzione del ministero della salute il problema della vaccinazione per le persone disabili. A dicembre la Federazione, in una lettera al ministro, invocava la priorità nella vaccinazione delle persone con disabilità, a prescindere dalla gravità della loro condizione. Queste infatti – si spiegava – sono fra le più a rischio di essere contagiate e di contagiare data l’impossibilità di osservare nella loro condizione il distanziamento fisico. La risposta è arrivata in questi giorni con la precisazione che, una volta completata la vaccinazione del personale sanitario, del personale e degli ospiti delle Rsa e degli over 80, ”si procederà a dare priorità ad alcune categorie di cittadini affetti da specifiche patologie valutate come particolarmente critiche”. Abbiamo sentito il presidente Fish in merito alla risposta del ministro Speranza.

Presidente Falabella, vi soddisfa la risposta del Ministro della Salute?

“Non la riteniamo esaustiva e abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti”.

In base alle dichiarazioni di Speranza si può intendere che - subito dopo le categorie oggi interessate - si vaccineranno le persone con disabilità nella loro totalità?

“Noi abbiamo chiesto al ministero di andare oltre la categorizzazione delle disabilità e quindi di prevedere nei cosiddetti ‘vulnerabili’ anche gli art. 3, comma 3 della legge 104. Il problema di fondo è che ci troviamo di fronte a tre fasi vaccinali: la prima degli ‘estremamente vulnerabili’, la seconda per i soggetti ‘vulnerabili’ e la terza fase dei cittadini e delle cittadine senza comorbilità. Se rientrassimo nella seconda fase – anziché nella prima - le persone con disabilità riconosciute dall’art. 3 comma 3 dovrebbero essere vaccinate a partire da maggio, mentre Fish chiede al Ministero di poter rientrare nella prima fase della vaccinazione”.

La Fish ha lanciato l’allarme sulla diversa gestione dei vaccini per la disabilità da parte delle regioni. 

“Le regioni, non avendo un’indicazione da parte del governo centrale, si muovono fra loro in maniera differente. In alcune, come la Sicilia e il Lazio, si riconosce priorità nella vaccinazione solo a persone con disabilità gravissime, in altre, come la Campania, si è rimasti per ora solo a generiche dichiarazioni di intenti. La Fish sta cercando chiarezza”.

E quindi?

“Non può un decreto ministeriale superare una norma nazionale. Oggi la norma nazionale, primaria che riconosce il livello di gravità della disabilità è la legge 104. Quindi, se così è, le persone riconosciute dall’art. 3 di questa legge del ’92 devono essere persone ritenute estremamente vulnerabili e in quanto tali chiediamo che siano tutte comunque vaccinate con priorità. Se naturalmente il Ministero farà chiarezza – ancora attesa - su tempistiche e modalità della vaccinazione, dovrà poi inviare alle regioni un’indicazione di massima a cui adeguarsi, purtroppo ancora non prevista”.

Oggi dunque non potete dirvi soddisfatti della risposta ministeriale?

“Questa in verità, benché articolata rispetto all’art. 3, comma 3 della legge 104, lascia ancora forti dubbi interpretativi che devono essere urgentemente sciolti”.