Orgoglio italiano, ricercatrice toscana premiata negli Usa per proteina contro il tumore

Giada Bianchi premiata per gli studi sul mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, cellule del sistema immunitario

Giada Bianchi

Giada Bianchi

Prato, 15 novembre 2019 - Capire come sconfiggere il mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, cellule del sistema immunitario. L'attenzione è tutta su una proteina: la "Robo1”. È questo l’oggetto della ricerca di Giada Bianchi, instructor in medicine nel departimento di oncologia della Harvard Medical School di Boston, Massachusetts.

Nata a Pistoia nel 1981 e cresciuta a Prato, ha vinto il Paola Campese Award for Research on Leukemia degli ISSNAF Award 2019, premio che è stato consegnato il 14 novembre all’ambasciata italiana di Washington, durante l’evento annuale di ISSNAF, la fondazione che raggruppa quattromila scienziati e accademici italiani attivi in Nord America.

Dopo la laurea in medicina all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e alcuni periodi di studio negli Stati Uniti, durante i quali accresce il suo interesse verso la ricerca oncologica, la ricercatrice nel 2007 si trasferisce a Boston come post Doc con il suo mentor, il professor Kenneth Anderson. Segue un periodo di tre anni in Minnesota per conseguire la specialità in Medicina Interna per poi tornare a Boston per la sotto-specialità in Ematologia ed Oncologia, dove successivamente diventa Instructor alla Scuola di Medicina di Harvard, ruolo che ricopre dal 2016.

«La mia ricerca si concentra sul mieloma multiplo, un tumore che colpisce le plasmacellule, che ci proteggono dalle infezioni producendo anticorpi – spiega -. Quando queste cellule “impazziscono” cominciano a riprodursi in modo anomalo e provocano malattie ossee, anemia, problemi renali e ipercalcemia. Il mieloma è un tumore incurabile, secondo per incidenza dopo il linfoma non-Hodgkin. Io sto studiando in particolare la proteina “Robo1”, un pezzo molto importante del tumore: durante gli esperimenti, in vitro e su modelli animali, togliamo questa proteina dal tumore, e vediamo come quest’ultimo si comporta in sua assenza».

Queste ricerche potrebbero un giorno portare a sconfiggere il mieloma multiplo, facendo diventare la proteina Robo1 bersaglio di nuovi farmaci e chemioterapie. Giada Bianchi continuerà a studiare l’argomento, per scoprire nuovi meccanismi e target per terapie innovative. Il progetto della ricercatrice sull’importanza di questa proteina è in corso di pubblicazione, e verrà da lei presentato in una sessione orale al meeting annuale della Società Americana di Hematology (ASH) che si terrà questo dicembre a Orlando, in Florida.