CIRO
Cronaca

Tre scudi per la salute, i supereroi. Nel piatto limone, aglio e salmone

Quando la natura cura come un farmaco: i migliori alleati del benessere. E dopo una passeggiata .

Ciro VestitaFaccio il medico da 49 anni. E, con l’esperienza accumulata mi convinco sempre di più che in medicina non sempre 2+2 fa 4. A volte fa 3. Altre volte 5. È una scienza, certo, ma non sempre lineare. L’organismo umano è una macchina complessa, dove gli stili di vita, le abitudini e persino le tradizioni possono cambiare le carte in tavola. Mi spiego meglio con qualche esempio concreto dalla mia quotidianità clinica.

Capita spesso che in studio arrivino pazienti in forte sovrappeso. A questo si aggiunge, quasi come un corollario prevedibile, una lunga carriera da fumatori e una certa passione per il buon vino. Insomma, un identikit che farebbe pensare a valori sballati in ogni direzione. E invece, sorpresa: le analisi del sangue, che chiedo sempre come primo passo, risultano perfette. Colesterolo nella norma, trigliceridi sotto controllo, glicemia senza sbavature. Una situazione quasi inspiegabile.

Allora comincio a indagare, come un investigatore della salute. E più ascolto, più scopro un dettaglio che ritorna: molti di questi pazienti fanno uso quotidiano — e in quantità generose — di limone. Non come condimento saltuario, ma come vera abitudine, spesso sotto forma di succo bevuto a digiuno ogni mattina.

In particolare, chi proviene dalla Campania o dalla Sicilia è spesso un appassionato fruitore di questo agrume straordinario. I campani, ad esempio, sono fieri consumatori dello “sfusato amalfitano” o dello “sfusato di Sorrento”, limoni che non sono solo belli da vedere ma hanno anche una concentrazione altissima di principi attivi benefici. La mia personale conclusione è questa: se questi pazienti riescono a mantenere parametri ematici invidiabili, nonostante alcune abitudini discutibili, è anche merito dell’uso regolare del succo di limone. Un’abitudine semplice, economica, accessibile a tutti. Ma potentissima.

Il limone aiuta a tenere a bada il colesterolo, riduce l’uricemia — un problema oggi molto diffuso —, contribuisce all’abbassamento della pressione arteriosa ed elasticizza le arterie. Tutto questo con un semplice bicchiere di succo al giorno. È per questo che io non esito a definirlo un alimento salvavita.

E se il limone è un campione di salute, l’aglio non è da meno. Anzi, forse è ancora più potente. Questa pianta umile, appartenente alla famiglia delle gigliacee, ha un curriculum medico che farebbe invidia a molti farmaci. L’aglio agisce come una vera barriera naturale contro le principali malattie cardiovascolari del nostro tempo: infarto e ictus in primis.

Il segreto? Ha la capacità di fluidificare il sangue, riducendo così il rischio di trombi, veri e propri killer silenziosi. E non è tutto: è anche antibatterico, antivirale, digestivo. Insomma, un piccolo bulbo pieno di virtù.

Naturalmente, alimentazione e integratori naturali non possono fare tutto da soli. Serve anche un minimo di movimento. Non sto parlando di maratone o di palestra quotidiana, ma di qualcosa di più sostenibile: un’ora di camminata a passo svelto ogni giorno. Basta questo per riattivare il metabolismo, migliorare la circolazione, tenere sotto controllo la glicemia e persino migliorare l’umore.

Poi c’è un altro elemento, meno conosciuto, ma che merita attenzione: l’Astaxantina. Una molecola di origine naturale con un altissimo potere antinfiammatorio, capace di migliorare la salute generale e di rallentare i processi degenerativi legati all’invecchiamento. L’Astaxantina si trova nei frutti gialli come albicocche e melone, ma soprattutto — e in quantità elevate — nel salmone.

Attenzione però: non tutti i salmoni sono uguali. Il vero salmone, quello che ha percorso migliaia di chilometri per tornare a deporre le uova nei fiumi del Nord Europa, è un pesce forte, sano, ricco di sostanze benefiche. Nasce nel Mar dei Sargassi, affronta un viaggio epico di oltre 5.000 chilometri e arriva nei fiumi svedesi, scozzesi o norvegesi per completare il suo ciclo vitale. Purtroppo, la gran parte dei salmoni che troviamo in commercio proviene da allevamenti intensivi Il risultato? Un prodotto che ha ben poco a che vedere con la natura e, soprattutto, con la salute. Cosa possiamo fare allora, noi consumatori attenti? La risposta è semplice: cercare il salmone selvaggio, possibilmente surgelato.