
chiassai
Arezzo, 17 giugno 2025 – Traffico ferroviario sulla linea lenta, Il Sindaco Silvia Chiassai Martini: “Invece dei flash mob il Presidente Giani risponda alla nostra richiesta di un tavolo urgente. Chi amministra non fa passerelle, risolve i problemi”
“Già dal 2019 nel piano degli investimenti della durata di 15 anni stipulato da Regione Toscana con Trenitalia il gestore si impegnava all’acquisto di 100 treni di nuovissima generazione per 14 linee regionali – afferma il Sindaco - il 90 % di questi doveva essere completato entro il 2024, ma ad oggi la Regione Toscana per sua ammissione è riuscita a realizzarne soltanto il 60 % e lo stesso assessore Baccelli ha confermato che era chiara da anni la direttiva di RFI di uniformare le caratteristiche dei treni che percorrono la Direttissima. Non è certo una novità di questi mesi.
La delibera ART del 6 dicembre 2024 ha indicato chiaramente che la deroga per l’accesso attuale dei treni alla linea Direttissima era scaduta e che quindi il traffico dei pendolari sarebbe stato spostato su quella lenta visto che RT e Trenitalia non hanno rinnovato il materiale rotabile come stabilito. Perché la Regione non ha avvertito puntualmente noi Sindaci che da anni lamentiamo attenzione e azioni concrete per i continui disservizi nel Valdarno. Solo dopo l’uscita su la stampa del Comitato dei pendolari, il Presidente e l’Assessore ci hanno fatto sapere che sapevano già da mesi, ma che oggi per la loro inadempienza rischiamo concretamente il passaggio dei treni dei pendolari alla linea lenta.
Come giustamente segnalato dal Comitato dei Pendolari l'Assessore regionale Baccelli si era impegnato nell’incontro del 9 ottobre con i Sindaci a migliorare gli orari e le percorrenze dei treni regionali per il nuovo orario di giugno 2025, e ancora niente è stato fatto nel segno del più completo disinteresse. La Regione ci dica intanto su quali linee si sono destinati nuovi mezzi e perché non si è data priorità alla tratta del Valdarno. Sono anni che facciamo presente le criticità dei pendolari, ma come sempre il nostro territorio non è una priorità per la Regione.
Perché restare in silenzio per mesi di fronte ad una condizione così delicata? Oggi l’unica certezza è che i ritardi accumulati dalla programmazione regionale finiranno per incidere sulla qualità della vita dei pendolari, unita ai forti ritardi sulla realizzazione di infrastrutture ferroviarie fondamentali. La richiesta di una nuova deroga, in attesa del completamento del parco rotabile, è l’unica soluzione proposta dalla Regione che oltre a non aver vigilato sul rispetto dei tempi di fornitura dei mezzi di Trenitalia, ha anche il coraggio di dare la colpa dei ritardi alla pandemia e non indica una data di possibile realizzazione dei mezzi.
Come possono la Regione e i consiglieri regionali prendere in giro i Sindaci dando la responsabilità dei ritardi a un evento che è passato da anni e che ha visto noi amministratori in prima linea continuare a realizzare opere pubbliche in piena pandemia? Come Sindaco, posso affermare con forza che, nonostante le difficoltà, il periodo del Covid non ha mai fermato le nostre progettualità, non ha mai fermato chi sa amministrare con rigore e senso di responsabilità. Quando ci sono in palio risorse pubbliche e scadenze strategiche che possono condizionare il futuro dei cittadini, chi governa con serietà rispetta i tempi e non cerca giustificazioni. Abbiamo realizzato scuole, casse di espansione, ponti e stiamo concludendo tutti gli impegni del PNRR che sono partiti dopo la fine della pandemia!
Una politica che pensa di cavarsela con i flash mob è una politica che ha fallito, che chiaramente non sa amministrare e non intende assumersi la responsabilità dei propri fallimenti, non a caso lo stesso Comitato dei pendolari non ha sostenuto un’iniziativa di facciata perché chi amministra ha principalmente la responsabilità di sedersi ai tavoli e trovare soluzioni, le manifestazioni sono un diritto dei cittadini. Più di dieci giorni fa ho scritto al Presidente della Regione per la richiesta di un tavolo urgente, alla presenza di RFI , Trenitalia, di noi sindaci e del Comitato dei pendolari ma non ho ricevuto risposta a testimonianza del rispetto che c’è nei confronti del territorio del Valdarno e del ruolo dei Sindaci.
Vorrei anche sapere per quali tratti regionali sono stati realizzati i primi 50 treni e perché non è stato considerato prioritario realizzarli in Valdarno. Oltre a non aver vigilato e preteso il rispetto del contratto con Trenitalia non mi risulta che la Regione Toscana abbia dato neanche una data certa di realizzazione dei mezzi mancanti quindi si chiederebbe un’ulteriore deroga, senza nemmeno dare la certezza dei tempi per mettersi in regola ? I Sindaci fanno di tutto per rispettare gli accordi realizzazione dei tempi strettissimi del PNRR, vigilando perché gli accordi fatti con altri soggetti vengano rispettati, ma a quanto pare questo non è il modo di lavorare della Regione.
Non saranno certo le passerelle, magari da parte degli stessi consiglieri PD che sono maggioranza di Governo in questa Regione o che hanno occupato ruoli di vertice ai trasporti, a cercare di nascondere la verità delle cose, ovvero la responsabilità della RT nella gestione della questione. Dove sono stati fino ad oggi, perché non hanno operato e controllato prima? Purtroppo ancora una volta chi ha la responsabilità di garantire un servizio efficiente per i toscani non se ne è interessato o non ne è stato capace finendo per penalizzare la qualità della vita dei pendolari”