MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

18 febbraio 1743, la morte dell’Elettrice Palatina e il testamento più famoso al mondo

Alla sua morte lasciò tutto l’immenso patrimonio mediceo allo Stato e Firenze divenne meta di turisti da tutto il mondo

Una statua dell'Elettrice Palatina

Firenze, 18 febbraio 2022 - Se Firenze è la città d’arte che oggi tutto il mondo conosce e ammira, e se ogni anno visitatori da ogni angolo del pianeta arrivano per ammirare questo inestimabile scrigno di bellezza e cultura in riva all’Arno, lo si deve ad Anna Maria Luisa de’ Medici, l’Elettrice Palatina, secondogenita e unica figlia femmina del Granduca Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d’Orleans.

Era l’ultima discendente del ramo granducale dei Medici e morì il 18 febbraio 1743. Nel 1691 aveva sposato il principe tedesco Giovanni Carlo Guglielmo I, divenendo la seconda moglie dell’Elettore del Palatinato, nell’ambito di una politica che puntava a salvare la continuità dinastica. Ma questo tentativo fu vano, perché Anna Maria Luisa de’ Medici rimase vedova. Alla morte del fratello Gian Gastone avvenuta nel 1737, ultimo granduca e discendente maschile della dinastia, ereditò tutto l’immenso patrimonio mediceo. Con la morte del marito, e dopo aver portato nei suoi appartamenti tedeschi il gusto dell’arte, lasciò Dusseldorf e nel 1717 decise di tornare a Firenze, la città dove aveva trascorso la giovinezza e in cui scelse di soggiornare fino alla morte.

La linea granducale dei Medici era ormai prossima all’estinzione, ma l’Elettrice Palatina si fece promotrice del testamento più famoso e importante del mondo. E così, all’ultima erede della casata che aveva dominato Firenze per tre secoli, si deve la stesura del cosiddetto ‘Patto di Famiglia’. L’atto giuridico vincolava l’intero complesso dei beni delle collezioni medicee allo Stato, ossia al Granducato di Toscana, passato dopo la morte di Gian Gastone ai Lorena. A quel punto il patrimonio artistico e culturale della famiglia diventava pubblico. Ma, come si legge nel Patto stipulato con Francesco Stefano di Lorena, alla precisa condizione che: «…Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose (…) di quello è per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei forestieri, e non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato».

Ogni anno le istituzioni culturali cittadine ricordano questa grande figura femminile. E oggi (alle ore 15, alle 16 e alle 17), così come in replica il 20 febbraio (alle 11, alle 12 e alle 13), grazie ai Musei Civici Fiorentini e Muse, al Museo di Palazzo Vecchio, nella Sala dei Gigli, il pubblico avrà addirittura l’occasione di incontrare il personaggio storico, introdotto da Elisabetta Stumpo, e di dialogare con l’Elettrice impersonata da Giaele Monaci,  in un coinvolgente e diretto confronto con la storia. Oggi, per celebrare l’anniversario della morte, i Musei Civici Fiorentini e Palazzo Medici Riccardi saranno accessibili al pubblico gratuitamente.

Nasce oggi

Roberto Baggio nato il 18 febbraio 1967 a Caldogno (Vicenza). Vicecampione del mondo con la Nazionale nel 1994, soprannominato ‘Divin Codino’ per la sua acconciatura e ‘Raffaello’ per l’eleganza nel gioco, è considerato uno dei migliori giocatori di tutti i tempi della storia del calcio. Ha detto: “I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”.