Tav Firenze, l'Ordine degli Ingegneri: "Preoccupati per i ritardi"

L'Ordine chiede chiarezza

Gli ingegneri chiedono chiarezza

Gli ingegneri chiedono chiarezza

Firenze, 4 agosto 2022 - “Siamo molto preoccupati per i ritardi relativi al nodo fiorentino dell'Alta Velocità. Il progetto è di 20 anni fa, andando avanti così rischiamo di perderne altri 20. Fanno benissimo Regione Toscana e Comune di Firenze a chiedere chiarezza, risposte e velocità di intervento a Ferrovie”.

A dirlo sono il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell'Ordine, Fiorenzo Martini, in riferimento al nodo Tav e alla nuova stazione Foster interrata.

“La certezza – dicono Fianchisti e Martini – è che ci sarà ancora un ritardo, ma ci auguriamo almeno che questo sia contenuto al massimo e che venga utilizzato per definire al meglio l'assetto urbanistico fiorentino, con le funzioni correlate alla nuova stazione, e per consolidare il progetto del nuovo sistema di trasporto, visto che la Foster consentirà di liberare in superficie i binari per i treni regionali. C'è da augurarsi che questa tempo venga utilizzato sviluppando con Ferrovie progetti, interventi ed intese che consentano, con la Foster attiva, di avviare da subito l' ampliamento della rete dei servizi in superficie, evitando così di rinviare l'organizzazione e l'attuazione del nuovo sistema di trasporti”.

“Come primo esempio - conclude Fianchisti - il collegamento della Foster con la rete di superficie, previsto con la fermata a Circondaria, potrebbe esser realizzato assieme alla stazione. E ancora sarebbe utile capire la funzione del people mover che dovrebbe collegare la Foster a Santa Maria Novella. Sarà un sistema di mobilità integrato con gli altri già presenti in città, capace di rendere più rapido il raggiungimento delle due stazioni da più punti di Firenze, e di contribuire a ridurre la cesura costituita dalla ferrovia, oppure sarà poco più di una navetta che fa la spola, col rischio che venga, come purtroppo abbiamo dovuto constatare in altri casi, sotto o male utilizzata?”.

Niccolò Gramigni