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Spighe verdi in Toscana e Umbria, i comuni rurali migliori per ambiente e qualità della vita

Chi entra e chi esce: otto comuni toscani e altrettanti umbri ottengono la ‘bandiera blu’ della campagna

La mappa delle Spighe verdi 2025 e un campo di papaveri in Toscana (foto Istock)

La mappa delle Spighe verdi 2025 e un campo di papaveri in Toscana (foto Istock)

Firenze, 24 luglio 2025 – Le “spighe verdi” sono per i comuni rurali quello che le bandiere blu rappresentano per i comuni costieri. Gestione del territorio e qualità della vita: per questo otto comuni toscani e altrettanti umbri hanno ottenuto il riconoscimento 2025 della Foundation for

Environmental Education, la stessa organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento

Bandiera Blu per le località costiere.

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione Fee Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. E affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

I comuni premiati

In Toscana ci sono otto comuni che hanno confermato il riconoscimento: in provincia di Livorno ci sono Bibbona e Castagneto Carducci, in provincia di Siena c’è Castellina in Chianti, in provincia di Grosseto Castiglione della Pescaia, Grosseto, Massa Marittima Orbetello e infine per la provincia di Firenze Gambassi Terme.

In Umbria esce Acquasparta mentre entra Gubbio. Spighe verdi a Deruta, Gubbio, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi e Trevi.

I commenti

"Il 2025 segna un forte incremento del programma Spighe Verdi – dice Claudio Mazza, presidente della fondazione Fee Italia – ben 17 nuovi ingressi che testimoniano la crescente attenzione delle amministrazioni locali verso uno sviluppo rurale realmente sostenibile. Questo dato, che arriva nel decimo anno del programma, rappresenta un segnale concreto di cambiamento, in cui la gestione del territorio, la qualità ambientale e il benessere delle comunità diventano priorità condivise e strumenti di crescita. Spighe Verdi non è un riconoscimento simbolico: è un percorso volontario, rigoroso e trasparente, che richiede impegno costante, visione amministrativa e capacità di coinvolgimento del tessuto sociale e produttivo del territorio. L’adesione di così tanti Comuni a questo modello con convinzione testimonia che anche le località rurali italiane stanno finalmente prendendo consapevolezza del proprio ruolo centrale nella costruzione di un futuro sostenibile per il nostro Paese. Ogni nuovo Comune che si certifica Spighe Verdi si fa ambasciatore del Made in Italy, testimone virtuoso di buone pratiche, di innovazione agricola, educazione ambientale, valorizzazione delle tradizioni locali e cura del paesaggio, rendendo il programma uno strumento efficace e attrattivo, ma anche di trasformazione positiva e duratura delle comunità rurali”.

“Il programma Spighe Verdi conferma anche nel 2025 la sua funzione strategica per la crescita dei Comuni rurali e delle aree interne del nostro Paese – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – L’agricoltura è protagonista di questo percorso: dalle pratiche sostenibili all’economia circolare, dalla tutela del paesaggio alla valorizzazione delle produzioni tipiche e dell’accoglienza. Sono questi i pilastri che guidano il lavoro delle imprese agricole e che ritroviamo pienamente negli obiettivi fissati da Fee Italia”.