REDAZIONE CRONACA

Spadolini ricordato al Palazzo del Collegio Romano

Gli Stati Generali del Patrimonio Italiano e la Fondazione Spadolini hanno presentato il convegno abbinato alla cerimonia di consegna degli attestati di merito intitolati a Giovanni Spadolini

Cosimo Ceccuti, Ivan Drogo Inglese, Antonella Caroli Palladini

Firenze, 20 aprile 2023 - Il gotha della cultura italiana si è riunito ieri mattina nella Sala Spadolini del Palazzo del Collegio Romano, il cinquecentesco edificio voluto da Papa Gregorio XIII, che oggi ospita la sede del Ministero della Cultura.

L'occasione è stata la cerimonia di consegna degli attestati di merito intitolati a Giovanni Spadolini che, come i fiorentini ben sanno, fu il primo Ministro dei Beni culturali nella storia della Repubblica Italiana.

Organizzato dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano, l’ente privato di interesse pubblico costituito per la valorizzazione dei beni e del patrimonio culturale, in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia, l'evento si è aperto con gli interventi dei rispettivi presidente Ivan Drogo Inglese e Cosimo Ceccuti, oltre a quello di Antonella Caroli Palladini, presidente di Italia Nostra. “Il senatore Spadolini fu un esempio per la valorizzazione del patrimonio -ha spiegato Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini - non soltanto nella sua veste di Primo ministro dei Beni culturali nella storia della Repubblica Italiana, ma anche perchéé decise di devolvere il suo patrimonio (inclusa la villa di Pian dei Giullari, il palazzo nel centro di Firenze, una biblioteca che conta circa 100 mila volumi) alla Fondazione che porta il suo nome, rendendo il tutto di pubblica fruibilità”. Ad intervenire sono stati anche Giuliano Urbani (da remoto), già Ministro dei Beni culturali (in uno dei governi guidati da Silvio Berlusconi) e che, con il cosiddetto Codice Urbani, dotò il dicastero di uno strumento legislativo che cambiò lo scenario della salvaguardia e della tutela del patrimonio nazionale, privato e pubblico.

Gli attestati di merito sono stati consegnati al Comune di Genova, al Comune di Pieve di Soligo, alla Fondazione Alberto Sordi, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, alla Fondazione Fincantieri, alla Fondazione Fs Italiane, alla Fondazione Giovambattista Vico, alla Fondazione Vittoriale degli Italiani, a Iccrom e a Unpli, ossia l’unione che rappresenta le 6 mila pro loco d’Italia. “Ognuna di queste realtà – ha commentato il professor Ivan Drogo Inglese, presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano - ha contribuito concretamente alla valorizzazione del nostro patrimonio collettivo, dunque è meritevole di essere celebrata nella giornata di oggi. Vi sono poi tre asset identitari nazionali, che abbiamo voluto promuovere e valorizzare: il Marmo di Carrara, il Motorismo Storico e il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene”. Sono stati infine presentati i protocolli di intesa con Aci Automobile Club d’Italia, Aimo l’associazione italiana dei medici oculisti, Fonditalia, Ugl Unione Generale del Lavoro e Uni l’ente nazionale di normazione.

L’evento è stato moderato dal giornalista Luigi Camilloni, direttore dell’agenzia di informazione parlamentare e politica Agenparl. La cerimonia di consegna degli Attestati di Merito “Senatore Giovanni Spadolini” ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Cultura. “Giovanni Spadolini - ha voluto ricordare il suo allievo prediletto Cosimo Ceccuti - fu chiamato da Aldo Moro a dar vita a un nuovo Ministero “per i beni culturali e ambientali”, con decreto legge, data la situazione di “necessità ed urgenza” prevista dalla Costituzione. L’assalto speculativo alle bellezze paesistiche, il “guasto” delle antiche città, lo sfregio del paesaggio, l’appropriazione selvaggia del territorio, il degrado dei musei, privi di sistemi di allarme e antincendio (quasi un terzo allora chiusi per mancanza di personale di custodia e “chiudere i musei è come chiudere la scuola”, ammoniva Spadolini), i furti delle opere d’arte, il saccheggio sistematico delle aeree archeologiche e quello del patrimonio artistico diffuso sul territorio, dalle chiese ai musei locali, il disinvolto commercio antiquario, organici ovunque insufficienti e sguarniti, la dirigenza impoverita e scombussolata per le conseguenze della legge sull’esodo e tutta una serie di trasferimenti inconsulti...Con l’incarico ricevuto Spadolini intendeva tentare, o avviare, la realizzazione di un grande progetto politico, quello della collocazione centrale nella politica italiana della questione dei beni culturali. Il Ministero nascente era lo strumento tecnico che doveva servire alla pratica attuazione di quel progetto. In un Paese come l’Italia i beni culturali erano e sono importanti come la sanità, come la scuola e dovevano avere quindi un ruolo e una attenzione adeguati”.