Idea antismog: più merci su navi e treni

Il commento

Carlo Gattai

Carlo Gattai

Firenze, 9 gennaio 2016 - I recenti provvedimenti adottati a tutela della salute pubblica per le condizioni meteo che hanno aggravato una situazione già precaria in termini di viabilità su gomma, ripropongono l’urgenza di meglio regolamentare il flusso delle merci specialmente sulle nostre autostrade.

Specialisti in pneumologia ricordano, tra l’altro, che sono dei puri e semplici provvedimenti palliativi quanto viene fatto per l’inquinamento atmosferico (e acustico) nelle nostre città principali e che necessitano ben altri interventi di carattere strutturale.  L’Italia è una delle poche realtà nel mondo cosiddetto industrializzato che si potrebbe permettere di smistare su più arterie di scorrimento il trasporto merci da nord a sud e viceversa.

Trasportare, via mare, le merci imbarcate a Genova con direzione Napoli e Palermo (e viceversa) così come da Trieste ad Ancona e Bari, avrebbe il doppio vantaggio di viaggiare, senza troppi ostacoli, in minor tempo e senza spargere le famigerate polveri sottili (fall out).

Anche il nostro sistema ferroviario potrebbe essere utilizzato cinque o sei ore per notte, quando praticamente non viaggia nessun treno, trasportando merci da Milano Reggio Calabria e viceversa. I detrattori dell’iniziativa, obbietteranno che non ci sono ancora le infrastrutture portuali necessarie per trasferire i container dal camion alla nave o peggio ancora sui treni merci per quanto riguarda lo scartamento ridotto e la dimensione dei contenitori stessi. Può darsi, non ho motivo per non crederci. Ma, ad esempio, cinque anni per l’adeguamento di tutto quanto sopra esposto, non sarebbero sufficienti? Cos’è un lustro di fronte all’eternità e alla salute del cittadino? Intanto si aumenta il pedaggio autostradale.

Carlo Gatti è ex assessore regionale della Toscana