
Il presepe allestito nella Cripta di San Domenico (Foto Di Pietro)
Siena, 10 dicembre 2022 - L’alberone nel Cortile del podestà e quello gigantesco davanti a Rocca Salimbeni. Le luminarie che brillano nel corso, le stelle dentro l’aiuola in piazza Matteotti. Non sono momenti facili, le famiglie hanno il cuore gonfio di pensieri. Ma la città lancia un segnale di speranza nel futuro, vestendosi a festa senza strafare. Né rinunciare alle sue tradizioni, quelle del presepe per esempio. Oltre alla Natività alla stazione (vedi articolo nella pagina) da domani sarà visitabile nella cripta di San Domenico il presepe pensato da padre Alfredo Scarciglia per declinare il tema della pace. Argomento condiviso con la comunità domenicana e anche con il cardinale Augusto Paolo Lojudice a cui l’idea era stata illustrata. "Una scelta legata alla situazione di conflitto che c’è nel mondo – spiega padre Alfredo –, non è possibile che perdurino guerra, distruzione e morte. La nostra Santa Caterina ha alzato la voce sulla pace. Perciò ho preso spunto da un brano della lettera 209 per spiegare ai cittadini il senso di questa Natività". Nel cartello affisso ai lati del presepe nella cripta si legge infatti: ’Stringendosi l’anima mia intimamente a Dio, mi è parso che Dio non indichi altro rimedio, né io ho visto altro in lui, che quello della pace. Pace, pace, pace’, le parole della patrona d’Italia e d’Europa nella lettera 209.
Ogni anno la Natività ha una veste nuova. Impreziosita, nel caso dell’ultima creazione, da una riproduzione di Palazzo Pubblico con vista del teatro dei Rozzi da Camporegio e di Rocca Salimbeni che sono state concesse da Piero Miraldi. "Costruiti da Vinicio Milanesi – spiega quest’ultimo – sono stati decorati dall’antiquario Giuseppe Mazzoni. C’è voluta un’estate, lavorando intensamente sulle piantine degli originali per conservare proporzioni fedeli. E’ stato utilizzato il legno rivestito di gesso, poi inciso e dipinto". Alla destra della Natività spunta da rami di olivo, simbolo della pace, Santa Caterina. Tutto intorno alla scalinata i personaggi dell’epoca, dal signorotto al notaio, al venditore di stoffe che potrebbe essere Jacopo, il babbo della Mantellata. E’ stata inserita persino una porzione originale di colonna gotica presente nella basilica. "Un messaggio – conclude padre Scarciglia – che vorrei giungesse a tutti i cittadini e a i visitatori in queste feste: che Siena da sempre e in modo particolare Santa Caterina hanno avuto ed è così anche adesso la vocazione ad essere nel mondo ambasciatrici di pace".