L’allarme siccità in Toscana: fiumi in deficit di piogge. "Falde, livelli bassi"

Isabella Bonamini, dell’Autorità di bacino di Toscana e Liguria: "Preoccupazioni maggiori per l’area di Camaiore e la costa livornese"

E' allarme per la siccità. I fiumi sono in deficit di acqua in Toscana

E' allarme per la siccità. I fiumi sono in deficit di acqua in Toscana

Firenze, 24 marzo 2023 – Siamo davanti a una situazione di severità idrica media. A dirlo è l’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale, che nelle scorse settimane ha riunito l’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici.

Non è quindi ancora il momento di abbassare la guardia, secondo i dati resi noti da vari enti, tra i quali Regioni, Protezione civile, Lamma, Consorzi, gestori del servizio idrico integrato. Il territorio mantiene in via precauzionale un livello di "severità idrica media": una valutazione che tiene conto delle criticità ancora in essere, con particolare riferimento al deficit di piogge e ai livelli su Magra, Versilia e Serchio in Toscana e su tutta la Liguria.

Il grado di severità idrica media, che verrà rivalutato nel corso della prossima riunione dell’Osservatorio in programma il 6 aprile, consente di mantenere l’attenzione alta e un monitoraggio continuo della situazione.

«L’elemento di preoccupazione maggiore - spiega l’ingegner Isabella Bonamini, dirigente tecnico dell’Autorità - riguarda i livelli della risorsa idrica sotterranea e la riduzione dell’apporto pluviometrico su tutto l’arco ligure e nella Toscana nordoccidentale. In Toscana a gennaio è piovuto più della media e più dell’anno precedente; le piogge di febbraio invece registrano una diminuzione del 57% sulla media del mese nel periodo di riferimento (35 mm contro gli 81 attesi), con un deficit particolarmente significativo nella porzione nord occidentale della regione (Magra, Versilia, Serchio), che risulta nettamente divisa in due settori, uno nordoccidentale (tipicamente il più piovoso) in condizioni di deficit e uno sudorientale, caratterizzato da apporti superiori alla media".

Se si rapporta la situazione all’anno, spiegano dall’Autorità di bacino, si ha un deficit dell’11% con una perdita di pioggia di 107 mm.

"Gli invasi però - prosegue Bonamini - hanno un’ottima percentuale di riempimento e questo è buon segno. In particolare Bilancino e Montedoglio sono praticamente pieni. Va peggio per gli invasi del Serchio, ma in questo caso il motivo è dovuto a lavori e interventi di manutenzione che obbligano a livelli di riempimento più bassi".

Più preoccupante, invece, la situazione delle falde, che hanno livelli bassi. "E questo - conclude Bonamini - potrebbe essere un problema per i prelievi di acqua sotterranea sia a uso potabile, che agricolo e industriale. La falda in peggiori condizioni è quella di Camaiore, (a uso potabile), ma non vanno bene neppure quelle che si trovano sull’area del Serchio e sulla costa livornese".

In Liguria, nel mese di gennaio le piogge sono state nella media; significativamente al di sotto della media climatologica nel mese di febbraio, in particolare nell’estremo ponente e nel genovese. Le falde presentano livelli pari o vicini ai minimi storici: particolarmente critiche sono le falde del ponente ligure, con particolare riferimento a quella dell’acquifero del Roia, il principale nel territorio regionale, e in generale quelle costiere, interessate da intrusione salina. L’invaso di Brugneto, ch e serve l’idropotabile del genovese, ha un livello analogo a quello del luglio scorso (circa 17 milioni di metri cubi).