Firenze, 9 settembre 2023 - Ultimi giorni per finire i compiti delle vacanze e poi, dal 15 settembre, tutti a scuola. Si rientra di venerdì: una giornata che ha fatto storcere non poco il naso a chi vive di turismo. Ma si tratta di un calendario scolastico perpetuo, che prevede ogni anno la ripresa delle lezioni dopo le vacanze estive nella stessa data, indipendentemente dal giorno della settimana. E quest’anno va così. Sono 452.909 gli studenti toscani pronti a tornare sui libri. Il calo demografico si fa sentire, e non poco. Rispetto all’anno scorso, c’è una diminuzione di 5481 unità. I sindacati su questo sono concordi: "Si sarebbe potuta cogliere l’occasione per iniziare a risolvere il problema delle classi pollaio. Invece, sono stati tagliati i posti dei docenti. E, dunque, nulla cambierà anche su questo versante". Prepariamoci, dunque, soprattutto alle superiori, a classi anche di 31 studenti.
Anno scolastico nuovo, problemi vecchi. Sono in tutto 68mila i docenti pronti a tornare in cattedra nella nostra regione. Il 35-40% dei docenti è composto da precari. Percentuale che sfiora il 60% se guardiamo al sostegno. Insomma, il male della ‘supplentite’ è ben lontano dall’essere curato. "I più fragili, che avrebbero particolarmente bisogno della continuità didattica, sono i più penalizzati", puntano il dito Pasquale Cuomo, segretario regionale Flc-Cgil, Emanuele Rossi, segretario fiorentino e Lucia Bagnoli, segretaria Flc-Cgil Pistoia. Sì, perchè per i diversamente abili cambiare docente ogni anno rappresenta un problema non da poco. Ad oggi, i precari nominati nella nostra regione sono 14.146. E la parte del leone, denuncia sempre la Cgil, è svolta dai docenti di sostegno: 8236 gli incarichi dati, pari al 58% del totale.
Altra questione irrisolta da anni riguarda gli Ata, gli assistenti tecnici amministrativi. "In Toscana - dice Cuomo, - sono state fatte solo 707 assunzioni. Ed i posti in più concessi sono solo 928, perchè al solito l’Usr della nostra regione è avaro nel concedere l’organico aggiuntivo". Pensare, fanno due conti dal sindacato, "che per far funzionare al meglio le nostre scuole la Toscana avrebbe bisogno di 2mila Ata in più". "Chiediamo formalmente di capire i criteri in base ai quali in via Mannelli non si sono prese in considerazione le richieste dei dirigenti scolastici", accusa Cuomo. Visti i tanti problemi in cui al solito si ritrova impantanata la scuola, la Cgil sarà in piazza a Roma il prossimo 7 ottobre. Su tutti questi problemi, poi, aleggia lo spettro del dimensionamento, ovvero dell’accorpamento, a partire dal prossimo anno scolastico, di una serie di istituti. "In questo caso - la fosca previsione del sindacato, - verranno colpite quelle zone interne in cui il problema dell’abbandono scolastico è già molto evidente". In Toscana (dati 2011), il tasso di abbandono è dell’11,1%, contro una media europea del 9,7. A rimetterci saranno le aree più periferiche dove, nei fatti, tantissimi bambini perderanno il diritto all’istruzione. E, dunque, le famiglie saranno costrette a spostarsi. Immancabile, infine, il caro scuola. Per ogni studente, i libri arriveranno a costare tra i 500 e i 700 euro.
Mentre per il corredo non è escluso che il totale arrivi a superare la soglia dei 1.300 euro all’anno. L’Osservatorio nazionale di Federconsumatori ha registrato un aumento medio dei costi del +6,2% rispetto all’anno precedente.