
Classi tagliate
FIRENZE, 20 maggio 2021 - Comincia a diventare un elenco preciso, quello delle sezioni che spariranno nel prossimo anno scolastico dalle scuole dell’infanzia, primarie e medie di tutta la provincia di Firenze. "Per ora abbiamo ricevuto dall’ufficio scolastico regionale solo un numero aggregato, ma stiamo raccogliendo segnalazioni per avere il quadro completo" dice Emanuele Rossi di Cgil scuola, che con gli altri sindacati ha denunciato tagli di personale e di classi a discapito della didattica e del distanziamento in aule a rischio affollamento. All’istituto Puccini ci sarà una sezione in meno della scuola media, al comprensivo Gandhi una tagliata sia all’infanzia che alla primaria. Anche Fiesole deve rinunciare a una prima elementare, mentre all’istituto comprensivo Oltrarno 16 ragazzi sarebbero rimasti fuori dalla media Machiavelli. Al Galluzzo raccolte più di 500 firme per protestare contro il taglio di una classe alla primaria, con 14 bimbi dirottati su altre scuole. Poi ci sono le 5 sezioni in meno al comprensivo Coverciano (3 all’infanzia, una alla primaria, una alla media), una rispettivamente per le primarie Balducci, Petrarca, Giotto di Firenze e alla San Biagio di Figline. "Abbiamo trascorso un anno a parlare di distanziamento e precauzioni e a settembre i bambini si troveranno in aule affollate – dice Rossi -. Perdiamo anche 27 insegnanti. Le famiglie sono incredule".
I tagli sono colpa del calo demografico, torna a ribadire il professor Roberto Curtolo, dirigente scolastico regionale. "Nella sola provincia di Firenze a settembre avremo quasi 2600 studenti in meno nelle scuole di primo grado, nel dettaglio una diminuzione di 626 bambini all’infanzia, 1589 alla primaria e 784 alla secondaria. Questo comporta una riduzione di 14 sezioni della materna, 33 della primaria e 5 alle medie. Diminuisce di conseguenza anche la dotazione di personale docente: da 10283 di quest’anno scolastico, a 10256 del prossimo, con una diminuzione di sole 27 unità". L’attribuzione delle classi, spiega, è per istituto comprensivo, non per plessi scolastici.
"Vengono calibrate in base ai parametri delle iscrizioni e al limite minimo di 15 alunni e massimo di 27-28 studenti, che diventano 22 in caso di presenza di ragazzo con disabilità grave". L’attribuzione per comprensivo significa che laddove una scuola non riesce a formare una sezione intera, i bimbi che rimangono fuori vengono sistemati negli altri plessi dell’istituto "calcolando una distanza massima dalla scuola che era stata scelta di 5 chilometri". Un raggio che secondo l’ufficio regionale non graverebbe particolarmente sulle famiglie "se i Comuni organizzassero in maniera corretta il trasporto scolastico. Hanno ben chiaro il quadro demografico: i bimbi nati quest’anno saranno gli alunni delle primarie tra 6 anni. I servizi devono essere organizzati per tempo e in maniera lungimirante".