LISA CIARDI
Cronaca

La rivolta dei camici bianchi. "Toscana: mancano 700 medici. Via subito al tetto di spesa"

Priorità alla tutela del servizio pubblico: "Servono risorse, la crisi anche per il blocco delle assunzioni. Carenza di specialisti: 95% di abbandoni in radioterapia e chirurgie non attrattive per i giovani"

La manifestazione di piazza Duomo a Firenze promossa dai camici bianchi (foto New Press Photo)

La manifestazione di piazza Duomo a Firenze promossa dai camici bianchi (foto New Press Photo)

Firenze, 16 giugno 2023 – Un grido d’allarme congiunto sullo stato di salute della sanità. A lanciarlo, ieri, da Firenze, medici e pazienti, insieme ad altri professionisti del settore sanitario, che hanno partecipato prima al flash mob organizzato in piazza Duomo, davanti alla sede della Regione, e poi al convegno ospitato al Teatro della Compagnia. "Salviamo il sistema sanitario nazionale", questo il titolo della manifestazione promossa dalle rappresentanze dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, per chiedere maggiori risorse per il settore.

"In Toscana calcoliamo una carenza tra 500 e 700 medici negli ospedali, di cui 200-300 dell’emergenza urgenza – ha spiegato Gerardo Anastasio, segretario regionale Anaao Assomed -. La manifestazione è stata in favore della sanità pubblica che è in crisi per definanziamento e carenza dei medici specialisti. Questo è un grosso problema. Abbiamo, per esempio, il 95% di abbandoni in radioterapia e soprattutto la branche chirurgiche non sono attrattive per i giovani medici".

E la soluzione, secondo i medici, parte dalle risorse. "Ci vogliono più soldi - continua Anastasio - ma anche una migliore organizzazione perché questi non devono essere sprecati. Ci sono dei forti squilibri: aree senza sofferenze e altre zone molte disagiate. In Toscana non abbiamo il problema dei medici a gettone, che in altre regioni è dilagante, ma abbiamo il fenomeno dei medici che vengono spediti in posti disagiati perché ci sono strutture che non hanno il minimo di personale per funzionare".

"La sanità pubblica in Italia è in pericolo – ha proseguito Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei medici di Firenze -. Il nostro è un appello agli operatori sanitari ma anche ai cittadini. C’è ancora tempo per salvare il servizio sanitario nazionale, anche se qualcuno dice che siamo a un punto di non ritorno. I cittadini spendono ogni anno oltre 40 miliardi in assicurazioni e ticket perché il fondo sanitario nazionale non è adeguato. Servono più risorse ed è urgente superare la regola del 2004 che stabilisce un tetto alla spesa sanitaria impedendo nuove assunzioni in sanità". Durante la prima parte della manifestazione, in piazza Duomo, hanno risuonato i tamburi della banda musicale Bandao e i sanitari, schierati in file ordinate, hanno gridato una serie di "basta": "basta aggressioni", "basta turni massacranti", "adesso basta".

Contemporaneamente i cittadini sono stati coinvolti nel lancio dei dadi gonfiabili, con undici scenari catastrofici che potrebbero avverarsi, a fronte di problemi di salute, se il sistema sanitario pubblico non dovesse più esistere. Quindi, il passaggio al Teatro della Compagnia per un incontro-dibattito aperto a tutti. Fra gli interventi, moderati dalla giornalista de La Nazione, Ilaria Ulivelli, quelli dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, del presidente della terza commissione regionale Enrico Sostegni e dell’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro.

A prendere la parola quindi Franco Alajmo di Cittadinanzaattiva; Mime Kataniwa, chef e animatrice culturale; Luigi De Simone (Aaroi-Emac); Gerardo Anastasio (Anaao-Assomed); Pasquale D’Onofrio (Cgil-Medici); Lorenzo Preziuso (Cimo); Giuseppe Celona (Cisl-Medici); Claudio Guerra (Fassid-Snr); Camilo Duque (Fvm) e Lina Mameli (Uil-Medici).