Colori regioni: Rt in Italia sale a 1.06. Dati regione per regione

Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della salute: "Scenario preoccupante"

Una delle tabelle esposte nel corso della conferenza stampa di Silvio Brusaferro

Una delle tabelle esposte nel corso della conferenza stampa di Silvio Brusaferro

Firenze, 5 marzo 2021 - Rt in crescita in Italia. L'indice di contagio medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 1.06. Era 0.99 la scorsa settimana, con un limite superiore già oltre 1. E' quanto si apprende dalla Cabina di regia, che si è riunita questa mattina. "Dieci regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1". Sono Basilicata, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto, secondo il quadro che emerge dalla bozza del report Iss-ministero Salute con il monitoraggio dell'epidemia di Covid in Italia nella settimana 22-28 febbraio con aggiornamento al 3 marzo.

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Di queste 10 regioni, "il Molise ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno", si spiega. "Sei Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e Marche) hanno un livello di rischio alto" evidenzia la bozza del report. Inoltre, si registra "per la quinta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Solo una Regione, la Sardegna è a rischio basso".

"Sono 14 le Regioni e province autonome con una classificazione di rischio moderato: Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, provincia di Bolzano, provincia di Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto - prosegue il report - Di queste nove hanno una alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane: Calabria, Molise, Piemonte, la provincia di Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto". "Si osserva un peggioramento anche nel numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica: sono 9, erano 8 la settimana precedente" è il dato che emerge.

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"Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento (26% rispetto al 24% della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in netto aumento da 2.146 (23 febbraio) a 2.327 (02 marzo). Il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 18.295 a 19.570". Quindi "si ribadisce, anche alla luce dell'aumento sostenuto della prevalenza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità". "Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei - si legge - si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione del fenomeno". Inoltre, è l'indicazione, "in presenza di varianti che possono parzialmente ridurre l'efficacia dei vaccini attualmente disponibili, le Regioni/Province autonome sono invitate ad adottare, indipendentemente dai valori di incidenza, il livello di mitigazione massimo a scopo di contenimento".

Gli indici Rt regione per regione

Questi gli indici Rt su tutto il territorio e la rispettiva classificazione del rischio:  Abruzzo, 0,96 (classificazione del rischio alta) - era  1.13  Basilicata, 1.16 (moderata) Calabria, 0.81 (moderata ad alta probabilità di progressione) Campania, 0.96 (alta con molteplici allerte di resilienza) Emilia Romagna, 1.13 (alta) Friuli Venezia Giulia, 0.92 (alta) Lazio, 0.98 (moderata) Liguria, 0.96 (moderata) Lombardia, 1.13 (alta) - era a 0.82 Marche, 1.08 (alta) Molise, 1.66 (moderata ad alta probabilità di progressione) Piemonte, 1.15 (moderata ad alta probabilità di progressione) Provincia autonoma Bolzano, 0.75 (moderata) Provincia autonoma Trento, 1.1 (moderata ad alta probabilità di progressione) Puglia, 0.93 (moderata ad alta probabilità di progressione) Sardegna, 0.67 (bassa) Sicilia, 0.79 (moderata) Toscana, 1.18 (moderata ad alta probabilità di progressione) Umbria, 0.79 (moderata ad alta probabilità di progressione) Valle d'Aosta, 1.21 (moderata ad alta probabilità di progressione) Veneto, 1.08 (moderata ad alta probabilità di progressione). 

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Rezza: "Scenario preoccupante"

"Lo scenario non e' affatto ottimistico, sia per i dati dell' Rt sia per i ricoveri in intensiva che salgono al 26% dopo diverse settimane in cui erano stabili al 24%". Cosi' Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della salute, commentando i dati della cabina di regia sul monitoraggio settimanale dell'epidemia da Covid-19. "L'allarme delle varianti, non a caso abbiamo fatto due flash survey, e' considerevole, soprattutto sulla variante brasiliana: a Manaus, da dove si e' diffusa e che nella prima ondata aveva colpito il 70% delle persone, si sono rilevati diversi casi di reinfezione. La buona notizia e' che sembra che i vaccini siano maggiormente efficaci rispetto alla carica anticorpale sviluppata con l'infezione naturale da virus. La variante brasiliana era presente in piu' del 4% dei ceppi isolati, quattro settimane fa, con la nostra flash survey, ma e' ancora poco studiata e ha una conformazione singolare della spike che ci allarma. Per questa ragione va monitorata attentamente, tanto che abbiamo chiesto a tutte le Regioni di dispiegare misure di contenimento e mitigazione maggiori, perche' questa variante va assolutamente contenuta". Rezza quindi non e' ottimista e anzi ribadisce che "ci aspettano quindi almeno uno o due mesi ancora duri, sperando che con l'arrivo del caldo e di piu' soggetti vaccinati, riusciremo ad uscirne. Dobbiamo pero' dare una forte accelerazione alla campagna vaccinale".