Pino Di Blasio
Cronaca

Regione, scure su dirigenti e personale: anche i primari nella lista degli esuberi

Un piano per ridurre i dipendenti. In vendita le quote delle partecipate

Enrico Rossi

Firenze, 4 novembre 2014 - IN PENSIONE anticipata potrebbero andare dai 200 ai 250 dipendenti, 35 dirigenti di assessorati e consiglio, il 10% del personale delle agenzie regionali, oltre a circa 200 dirigenti medici, o primari che dir si voglia, e centinaia di dipendenti amministrativi nella sanità. Sono numeri ipotetici, basati sulla percentuale dal 7 al 10% indicata dal governatore Enrico Rossi. Considerando i 2.500 dipendenti della Regione e i 52.000 che ruotano nel sistema sanitario (ma bisogna togliere medici e infermieri), il calcolo all’ingrosso è presto fatto, con esuberi che potrebbero sfiorare quota 5mila. La scure sul personale della Regione è uno dei tre punti chiave della manovra che il presidente ha illustrato ieri sera, dopo un rapido disco verde in giunta. Gli altri due nodi della finanziaria toscana sono la riforma delle aziende sanitarie, con la conferma della riduzione da 16 a tre aziende di area vasta più il Meyer. E, altra novità politica eclatante assieme agli esuberi, la vendita di tutte le quote delle società partecipate, dagli aeroporti alla Centrale del Latte, da Firenze Fiera alle terme. L’unica società che resterà alla Regione sarà Fidi Toscana, nucleo centrale di un grande consorzio fidi, che comprenderà anche quelli di Cna, Confartigianato e Confindustria.

«IL GOVERNO chiede alla Toscana 444 milioni di risparmi - ha esordito Rossi - e anche se ci sono 135 milioni al netto per il patto della salute, restano sempre oltre 300 milioni sul piatto, un taglio pesantissimo. Non vogliamo toccare la scuola, la cultura, i servizi sociali, nè aggiungere altre tasse. Bisogna per questo dare una brusca virata alla ‘nave Toscana,’ per evitare che finisca lentamente a fondo». La rivoluzione parte quindi dalle voci di spesa più cospicue nel bilancio regionale: il personale e la sanità. La Toscana si candida a essere la prima regione a dichiarare esuberi. Una proposta del genere era stata avanzata da un’interrogazione del consigliere Udc, Marco Carraresi, che nel novembre 2013 chiese alla giunta di applicare la legge ‘preFornero’ sul prepensionamento di dirigenti e funzionari. Il piano di Rossi, però, è più spinto, nessun settore o posizione dirigenziale resterà esclusa. «Tra due anni avremo solo un’ottantina di dirigenti in Regione, rispetto ai 115 attuali. Una volta concluso il periodo dei prepensionamenti, potremo riassumere giovani e dare nuova linfa alla burocrazia regionale».

I NUMERI sono anticipazioni teoriche, tocca all’assessore Vittorio Bugli preparare il piano degli esuberi, salvando la funzionalità della macchina. E se sulle Asl la rivoluzione è già stata annunciata, e prenderà la forma di una legge di principi da far approvare al consiglio entro dicembre, l’addio alle partecipate è un’altra svolta radicale. «Nomineremo tre commissari per arrivare al taglio delle aziende sanitarie. E usciremo dalla gestione di aeroporti, terme, interporti, fiere, congressi, latte, conserve e pesci. Rimarremo solo in Fidi Toscana per il ruolo fondamentale di sostegno all’economia toscana. Sono 45mila le imprese che hanno fidi garantiti dai consorzi. Cerchiamo soldi per investimenti: oggi abbiamo stanziato 200 milioni per la linea ferroviaria Pistoia-Lucca e 170 milioni per la Darsena Europa al porto di Livorno».