
Eleonora Ceccarelli, psicologa e psicoterapeuta
Pisa, 24 luglio 2025 – “La fine di un legame affettivo può generare un dolore profondo, a volte ingestibile. È una ferita che mette in discussione equilibri, identità, storie condivise. Ma il dolore, per quanto faticoso, non può essere ‘saltato a piè pari’. Non riconoscerlo, non dargli uno spazio, rischia di trasformarlo in qualcosa di ancora più oscuro, che può portare ad annullare l’altro, e a volte anche se stessi”. A dirlo è Eleonora Ceccarelli, consigliera dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, dopo i tragici fatti accaduti a Pisa, nel quartiere di Sant’Ermete, dove un uomo ha ucciso la compagna e poi si è tolto la vita.
“Le relazioni, come le persone, cambiano – prosegue Ceccarelli – e con loro cambiano anche i bisogni, le attese, le direzioni. Affrontare la fine di un amore non significa fallire. Significa attraversare una trasformazione, che può essere dolorosa ma anche generativa. Il punto è non lasciare che quella sofferenza si chiuda in se stessa, isolando, disorientando, innescando reazioni che non trovano più parole”.
Una riflessione, spiega la consigliera, che tocca anche il tema della violenza di genere. “La violenza contro le donne - osserva Ceccarelli - non è solo quella che esplode in un gesto estremo. Spesso è un fenomeno che si costruisce giorno dopo giorno, a volte silenzioso, fatto di svalutazioni, controlli, prevaricazioni. È una violenza che può restare quasi invisibile fino a quando non diventa improvvisamente evidente, ma che va riconosciuta e nominata prima, per poter essere fermata”.
In questi passaggi difficili, prosegue l’Ordine, può essere importante ricordare che esiste anche la possibilità di chiedere aiuto. “Non è un segno di debolezza – sottolinea Ceccarelli – ma un gesto di cura e responsabilità, una forma di protezione per sé e per gli altri. Il confronto con uno psicologo può offrire uno spazio protetto per nominare ciò che si prova, per dare senso alle emozioni, per non rimanere soli, per affrontare il dolore della fine di una relazione. Nessuno dovrebbe sentirsi in colpa o inadeguato nel fare questo passo: è proprio da lì che può partire un nuovo equilibrio, anche dopo una frattura”.