Il virus non va in vacanza, la sanità sì. Drive through chiusi, medici di famiglia a casa

Il giorno di Natale solo 50 tamponi a Quarrata, in provincia di Pistoia, a Santo Stefano neppure uno. Il budget blocca il potenziamento dei servizi

Volontari in azione (foto di repertorio)

Volontari in azione (foto di repertorio)

Firenze, 22 dicembre 2020 - Purtroppo il virus non va in vacanza. Anche se in Toscana, motivi di budget, hanno stoppato il potenziamento dei servizi di medicina territoriale e di famiglia. Anzi, alcuni sono stati cancellati proprio. Per esempio saranno tutti chiusi nel giorno di Santo Stefano i 56 drive through, capillarmente distribuiti nei territori dell’Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli e quattro comuni del Pisano), e gestiti dal volontariato e dalle coop sociali. Mentre nel giorno di Natale, l’unica possibilità per sottoporsi a tampone sarà rivolgersi al ‘drive’ di Quarrata (in provincia di Pistoia) che ne farà 50. Sì, 50 tamponi in due giorni per un’utenza di oltre un milione e 600mila abitanti è il massimo dell’offerta sul piatto. Se non fosse vero, sembrebbe una barzelletta mal riuscita. E quello dei tamponi che non si faranno è solamente uno dei problemi: eppure c’era tutto il tempo per organizzare e gestire. Con largo anticipo. Il governatore toscano Eugenio Giani aveva promesso che, in tempo di pandemia e di regole anti Covid, per evitare l’ondata di piena che ogni anno causa il sovraffollamento nei pronto soccorso degli ospedali nel periodo delle feste avrebbe ‘precettato’ i medici di famiglia.

L’ex presidente Enrico Rossi lo aveva fatto in aprile: con un’ordinanza aveva obbligato i medici di famiglia a garantire la reperibilità telefonica ai propri assistiti, dalle 8 alle 20, anche nei giorni di Pasqua e Pasquetta, quando il picco della prima ondata pandemica era stato superato da una settimana e negli ospedali della nostra regione c’erano 1.221 ricoverati (a fronte dei 1.150 di ieri). Gli uffici hanno fatto presente che siamo a fine anno e le casse regionali piangono miseria: c’è da far quadrare i conti. Una giustificazione così stonata da sembrare paradossale.

Quindi, in buona sostanza, non si potrà contare sui medici di famiglia. Non lavoreranno nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre né 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio. In due settimane, insomma, la medicina di base sarà sostituita da un ordinario servizio di guardia medica per ben dieci giorni. Un vuoto cosmico nell’assistenza che rischia di mandare al collasso gli ospedali.

Tra l’altro neppure il servizio di continuità assistenziale sarà potenziato: mancano le figure professionali, la coperta è così corta che se si aggiunge personale alla guardia medica si finisce per togliere all’Usca. Le squadre speciali mobili (73 nell’Asl Toscana centro), con medico e infermiere, saranno regolarmente in campo, anche in questo caso senza potenziamenti ma con consulenze specialistiche. Ma essendo attivabili dai medici di base (che non ci sono) e dalle guardie mediche, potrebbero restare largamente inutilizzate, almeno per i servizi domiciliari. Una buona notizia: la centrale di tracciamento della Fortezza da Basso, a Firenze, lavorerà sempre, anche nei giorni festivi. Solo la mattina, ma in ogni caso abbastanza per chiamare i nuovi positivi e isolarli, per contattare i loro contatti stretti e metterli in quarantena e per ‘liberare’ dall’isolamento i guariti. Anche qui però sorge una domanda: chi tracceranno in centrale se non si faranno tamponi?

Il sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomedi, attraverso la voce del suo presidente Carlo Palermo, aveva fatto scattare l’allarme per l’organizzazione nel periodo delle festività della medicina territoriale e di base più di un mese fa, quando ai dottori che lavorano in ospedale erano stati cancellati riposi settimanali e ferie. Il timore è che con l’abbandono del campo da parte dei medici di famiglia, tutte quelle situazioni che possono essere gestite a domicilio, finiscano per intasare gli ospedali. Più che un timore, quasi una certezza. Ma è possibile che i conti in rosso delle casse regionali debbano far saltare per 10 giorni su 14 il presidio così fondamentale dei medici di famiglia? E’ accettabile che i cittadini vengano sostanzialmente abbandonati dal loro medico di riferimento e siano costretti a rivolgersi a un servizio di guardia medica che non sarà neppure potenziato e quindi preso d’assalto? Mancano due giorni a Natale, difficile immaginare senza un intervento forte della politica che qualcosa possa cambiare. Ricordando sempre che i virus non vanno in vancaza. Anche se, per fortuna, quello dell’influenza, per ora, è sotto controllo.