
La sindaca di Prato Ilaria Bugetti e i quattro moschettieri dem (Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Stefano Bruzzesi e Diego Blasi)
Firenze, 18 giugno 2024 – Se Prato è la città modello, la Toscana è il laboratorio nazionale. Il Pd riparte dai successi per tracciare la linea del campo largo. La coltivazione è già in atto: un crescendo di dichiarazioni fino ad appoggi espliciti, intrecciando prospettive (regionali 2025) e attualità dietro l’angolo (il ballottaggio a Firenze).
Il sentiero dei dem toscani non ammette deviazioni: il Pd vuol guidare un’alleanza ampia che va da Avs a Più Europa al Movimento 5 stelle. Per le strette di mano ci sarà tempo, intanto si ammicca e ci si dà di gomito: la sinergia può trovare radici. Quanto solide bisognerà vederlo. In questo scenario si innesta la strategia del presidente della Toscana Eugenio Giani che vuole trovare i giusti incastri per giocare la sua partita: la ricandidatura bis per la Toscana.
Copioni sovapponibili? Non completamente. Non tutti i bordi combaciano perfettamente perché l’attuale maggioranza che lo sostiene comprende Italia Viva (forte del tesoretto di voti portati alla vittoria nel 2020, 4,5 % per oltre 72mila voti) e non il Movimento 5 Stelle (7% nel 2020 per oltre 113 mila voti). Giani stratega è già in campagna elettorale: vorrebbe andare oltre gli intenti del Pd. Tenere insieme tutti: anche il partito di Conte e quello di Renzi. Un miracolo o giù di lì. Ma lui ci vuol provare lo stesso in nome di una "coalizione progressista di grande valore". Carta e penna, fa la somma di Pd, Sinistra, Verdi, Italia Viva, Azione "fino ai Cinque Stelle". Risultato? Per lui vuol dire vittoria alle prossime regionali anche perché vuol mettere in pista la Lista Giani, "civismo identitario", con obiettivo tra il 7 e il 10 per cento.
Torna tutto? Insomma. Ci sarà da amalgamare Giani e il Pd, il Pd e Giani. Intanto il progetto Toscana dei dem va avanti, forte del successo di Ilaria Bugetti, neosindaca di Prato che ha messo insieme proprio il Pd e il Movimento 5 Stelle "grazie a condivisione di programmi", ribadiscono i dem toscani. Marco Furfaro, braccio destro di Elly Schlein, deputato pistoiese, ha definito la linea e ha dettagliato esplicitamente l’apertura ai 5 Stelle: "I progetti politici si costruiscono con umiltà e ascolto degli altri. Chiunque sia pronto a discutere di sanità pubblica, lotta al lavoro povero, economia circolare, creazioni di posti di lavoro, è il benvenuto".
E il caso Prato è l’esempio da seguire: "Alleanze larghissime, con chi ha voluto partecipare al programma e non pensare alle poltrone: Pd, sinistra e moderati, il Movimento Cinque Stelle e Più Europa. Chi è voluto rimanere fuori da questo schema non è nemmeno entrato in consiglio comunale. Perché le persone non ne possono più delle ambiguità: o si sta da una parte o dall’altra". Linea decisa, portata avanti dal segretario toscano Emiliano Fossi: "Siamo la dimostrazione delle spirito inclusivo nella costruzione delle coalizioni". Perché "siamo consapevoli che in politica servono i voti e non i veti".
I messaggi sono arrivati chiari al Movimento 5 Stelle. Con altrettante risposte inequivocabili. Il comune denominatore c’è già: la capogruppo in consiglio regionale Irene Galletti, ad esempio, è andata nella sede della Cgil toscana a sostenere i quattro referendum "che mirano a consolidare i diritti dei lavoratori e a rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro". E all’indomani del voto ha chiesto al Pd pari dignità al tavolo se bisogna iniziare a vedersi.
Poi sono arrivati gli appoggi alla candidatura di Sara Funaro. Silvia Noferi, consigiera regionale toscana crede in una società più giusta e solidale da realizzare "insieme" e annuncia il suo voto al ballottaggio fiorentino per Sara Funaro: "Come consigliera della Regione Toscana residente a Firenze, desidero condividere con voi la mia intenzione di voto per il ballottaggio – prosegue – Come tutti sapete la scelta è tra la coalizione di destra di Schmidt e la coalizione di centrosinistra di Sara Funaro".
Esplicito Lorenzo Masi, che al primo turno è stato il candidato sindaco del M5s, ottenendo il 3,35% dei consensi: "Non ci sono dubbi: il campo giusto non si può costruire che con i democratici e al ballottaggio sosterremo convintamente la candidatura di Sara Funaro, non lasceremo la nostra Firenze in mano alla destra". Prospettiva Toscana: "Siamo pronti a confrontarci lealmente per il bene di Firenze e nell’interesse della Città metropolitana, in prospettiva delle Regionali del 2025, senza ovviamente rinunciare ai nostri temi". Nel frattempo si esalta ciò che unisce più che ciò che divide.