OLGA MUGNAINI
Cronaca

Parkinson, 5 centri, tra cui Pisa, si alleano insieme al Fresco Institute di Fiesole

La lotta alla malattia: il contributo dell'attore Michael J Fox, anche lui colpito

Infermieri e un medico al lavoro (foto d'archivio)

Firenze, 27 novembre 2016 - Si è celebrata ieri la giornata mondiale del Parkinson, che ogni anno colpisce in Italia 200mila persone. E proprio in questi giorni in Italia cinque centri di eccellenza si sono alleati per sperimentare nuove cure con la MJFF, la Michael J Fox Foundation. Fra i cinque centri pilota c'è l'Università di Pisa, insieme a quelle di Genova e di Perugia, più due strutture private a Vicenza e Gravedona (Como).

Si tratta di centri altamente specializzati nella ricerca, cura e riabilitazione del Parkinson e parkinsonismi, che faranno ‘rete’ contro la malattia. Istituiranno protocolli condivisi, fruibili da tutti i pazienti afferenti alle diverse strutture, ma estendibili anche su scala nazionale. Previsto il reclutamento da parte di ogni centro di 200 pazienti nell’arco di due anni. Un obiettivo possibile, visto l’elevata incidenza di malattia in Italia: 300 casi su 100 mila abitanti, di cui 250 forme di Parkinson cui si aggiungono i parkinsonismi, per un totale di oltre 200 mila pazienti.

Inoltre la Rete del Fresco Institute Italia collaborerà per promuovere il database di ‘Fox Trial Finder’, uno strumento web ideato dalla Michael J Fox Foundation per abbinare il paziente giusto alla sperimentazione giusta. Si aderisce con una iscrizione on-line, compilando una semplice scheda sulla diagnosi e l’iter diagnostico-terapeutico della malattia.

Il ‘progetto di rete’, nato a un anno di distanza dalla fondazione del Fresco Institute Italia (FII) – dedicato alla lotta contro il Parkinson e sorto su imitazione del medesimo istituto americano con sede al New York University Langone Medical Centre – intende sviluppare una ricerca d’avanguardia con protocolli clinici condivisi. Questi protocolli saranno fruibili da tutti i pazienti delle diverse strutture e consentiranno di porre le basi per un lavoro internazionale di squadra, fra esperti Italiani – dove la National Parkinson Foundation (NPF), una associazione di pazienti americana, svolgerà il ruolo di supervisore scientifico – e mondiali, che possa cambiare la storia della malattia. Ovvero la rete dei 5 Centri collaborerà ad un programma di continuo miglioramento delle cure nella cornice del “Parkinson Outcome Project”, il più vasto studio clinico sul Parkinson mai condotto (già oltre 7000 pazienti arruolati).

Ma non solo: la MJFF rilancia in Italia il ‘Fox Trial Finder’, il più grande database esistente sulla malattia di Parkinson per la ricerca on-line di volontari disposti a sottoporsi a sperimentazioni cliniche. L’incrocio, chiamato tecnicamente ‘match’, di informazioni cliniche e disponibilità terapeutiche permetterà di abbinare lo ‘studio giusto’ al ‘paziente giusto’. Il progetto di reclutamento, partito un anno fa, ha raccolto 60 mila volontari nel mondo, 1.000 solo in Italia di cui 700 con malattia di Parkinson o parkinsonismi atipici e 400 volontari per il gruppo di controllo, provenienti da 50 centri di riferimento, reperibili al sito del progetto: www.trialfinder.org.

“Il Fresco Institute Italia – dichiara Giovanni Abbruzzese, responsabile del Centro per la Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento di Genova e Professore Ordinario presso l’Università della stessa città - costituitosi un anno fa a Fiesole su modello dello stesso Istituto americano stanziato al New York University Langone Medical Centre, ha avviato un importante progetto dedicato alla lotta e cura del Parkinson e parkinsonismi anche atipici. Ovvero l’istituzione di una rete di 5 centri di eccellenza – tre universitari quali l’Università di Genova, di Perugia e di Pisa e due di assistenza privata specializzati nella riabilitazione di cui uno a Vicenza e uno a Gravedona – che possano sviluppare un progetto condiviso per la valutazione di pazienti parkinsoniani, eventualmente estendibile anche su scala nazionale. Il progetto nato dalla partnership con la National Parkinson Foundation (NPF) prevede che ogni centro recluti nell’arco di due anni 200 pazienti i quali entreranno a far parte del 'Parkinson Outcome Project'. Dal punto di vista formale - aggiunge Abbruzzese - la rete è già attiva ma ci vorranno ancora 1-2 mesi prima di concludere le necessarie procedure all’avvio del progetto, tra cui anche l’approvazione degli studi da parte dei comitati etici. La previsione è di iniziare l’arruolamento dei pazienti con l’inizio del 2017”.