Vincenzo Pardini
Cronaca

La Santa Casa e il tassello lucchese

L'intervento

Vincenzo Pardini

Firenze, 18 ottobre 2015 -   SPESSO, ricerche archeologiche e scientifiche sfatano antiche leggende, per condurci di fronte a delle sorprendenti verità. Se non a dei miracoli. A cui, ognuno, è libero di credere o meno. E’ il caso della Santa Casa di Maria di Nazareth a Loreto. Fino a poco tempo fa, molti erano convinti che, ad avercela portata, fossero stati, verso il 1300, i Crociati. Tesi adesso ribaltata, e definita un falso storico, dagli studi del professor Giorgio Nicolini, il quale sostiene, prove alla mano, che ad aver prelevato la Santa Casa da Nazareth sia stata una traslazione angelica, peraltro confermata da documenti storici e da testimonianze di papi, mistici e gente comune. Sono state comunque diverse le tappe della Casa, prima di fermarsi a Loreto.

Fino al 9 maggio 1291 si trovava a Nazareth. Nella notte fra il 9 e 10 maggio fu veduta a 3000 km, a Tersatto, in Dalmazia, oggi città di Fiume. Da un sopralluogo effettuato a Nazareth, si scoprì che, sradicata, vi aveva lasciato ben impresse le sue misure perimetrali. Tra le tante prove, emerge quella che, le sue pietre, sono ancora tenute insieme da una malta che si trova soltanto in Palestina. Quindi, nessuno, l’ha mai smontata e rimontata. Una copia di questa Santa Casa è a Lucca, nella chiesa di Santa Maria Corteorlandini. A volercela furono i seguaci di S. Giovanni Leonardi (Diecimo, Lucca 1541-Roma 1609), un santo cui ha dedicato studi e libri apprezzati da S. Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto, il compianto Vittorio Pascucci, dell’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio. In questa Casa, del tutto identica a quella di Loreto, è anche incastrato nel muro un tassello di ferro della Casa originale, che si vuole essere stato toccato dai membri della Sacra Famiglia: Giuseppe, Gesù e Maria. Una notizia, quella della traslazione angelica della Santa Casa, destinata a far discutere, e che ha trovato il suo apporto nel Centro Culturale “Amici del Timone” di Staggia Senese.